Qualche fioca luce si riaccende nel mondo del lavoro, ma molte situazioni di crisi aperte e l’imminente venire meno della seconda tranche del blocco dei licenziamenti, non ci permettono di tirare ancora un respiro di sollievo. Come riportato in una nota UIL.
Al netto dei dati congiunturali, che possono risentire anche del periodo di ferie, la lettura tendenziale degli indicatori del mercato del lavoro di luglio mostra una ripresa dell’occupazione (+444 mila unità), ma rispetto alla pre-emergenza sanitaria, mancano all’appello 265 mila lavoratrici e lavoratori.
Rispetto al dato di luglio di un anno fa, risalgono i contratti a termine con percentuali di gran lunga maggiori a quelle dei contratti a tempo indeterminato e si assiste ad un aumento dell’occupazione giovanile abbastanza sostenuta con una riduzione del corrispondente tasso di disoccupazione che scende al 27,7% dopo 14 lunghi mesi in cui aveva raggiunto picchi anche prossimi al 33%.
Siamo oggi nel pieno dell’elaborazione di importanti riforme sia sul versante delle politiche passive che attive e serve il contributivo di tutti e, soprattutto, la responsabilità della politica, a far sì che tutti siano messi nelle condizioni di poter accedere a strumenti di protezione sociale congrui in durata e ammontare economico. Contemporaneamente si deve lavorare per i disoccupati e gli inattivi, mettendo a loro disposizione un sistema efficiente e veloce in grado di prepararli e re-includerli nel mercato del lavoro.
Ci aspettano mesi importanti – conclude la UIL – di impegno per rimettere in moto ciò che da tempo si è fermato, ridando dignità e qualità al lavoro.