È di queste ore, con l’emanazione del decreto “Sostegni”, la notizia del via libera all’effettuazione dei vaccini in farmacia. I farmacisti e gli operatori delle farmacie si metteranno a disposizione del paese, come hanno fatto in questi lunghi mesi di crisi sanitaria con dei però che è necessario conoscere. Lo dichiara in una nota la Filcams Cgil nazionale.
I farmacisti lavorano in strutture dove non sono mai stati concordati protocolli specifici di tutela dai rischi di contagio. Fino a pochi mesi fa non potevano “toccare” gli utenti, ma solo assisterli nelle operazioni di autoanalisi: la legge di bilancio – spiega il sindacato – ha abolito tale limite, ma non ha creato le giuste condizioni per gestire il cambiamento. Infatti, i farmacisti non hanno le coperture assicurative garantite ad altri professionisti della sanità dai rischi della professione e non hanno ricevuto una reale formazione per poter gestire operazioni di questo genere.
Ai temi della sicurezza e dei protocolli sanitari – incalza la Filcams – è necessario associare anche quello del contratto nazionale di lavoro, scaduto ormai da oltre 8 anni. L’assenza di un perimetro di regole di riferimento non tutela adeguatamente l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori e in questi mesi di pandemia la loro professionalità e dedizione non hanno visto nessun riconoscimento professionale o economico. Nel decreto, è bene ricordare, viene anche ridefinita la remunerazione a favore delle farmacie per coprire i cali di fatturato, subiti in questi ultimi mesi, e per garantire la giusta copertura economica a fronte di questi nuovi incarichi. Ci aspettiamo che una parte di queste risorse sia destinata anche ai lavoratori.
Come organizzazione sindacale – si avvia verso la conclusione la nota – siamo disponibili ad aprire il confronto subito per discutere di questi punti e poter mettere nelle migliori condizioni tutti i soggetti, lavoratori, farmacie e utenza, per essere protagonisti del piano vaccinale: il decreto prevede la contrattazione tra le parti sociali, compresi i rappresentanti dei lavoratori. Noi siamo pronti.