Due notizie agitano gli atenei europei in questa settimana. La prima è quella del Principe William che è stato ammesso al corso di agricoltura a Cambridge con voti non sufficientemente alti da giustificare l’ingresso alla facoltà. I suoi colleghi – caso eccezionale in una scuola inglese – hanno protestato attraverso le pagine del giornale dell’università. In Turchia, invece, è scoppiato uno scandalo dopo che è emerso che alcuni studenti sono stati ‘schedati’ dall’ateneo. Ecco com’è andata.
Voci da Londra – L’arrivo di un membro della famiglia reale in una scuola desta sempre molto scalpore. Di solito accresce il prestigio dell’istituto e così quello degli altri studenti. Questa volta, però, è accaduto il contrario. I nuovi compagni del principe William si sono ribellati al suo ingresso alla facoltà di agricoltura di Cambridge.
Secondo gli studenti che lo contestano, William non è abbastanza qualificato per entrare al corso e il privilegio di essere un erede al trono non dovrebbe permettergli di accedere all’università senza aver raggiunto i livelli di tutti gli altri. Non solo: per lui è stato istituito un corso ad hoc, non previsto dal programma, della durata di dieci settimane.
Nello specifico – Come accade anche in molte altre università del Paese, anche a Cambridge l’ammissione è concessa soltanto a chi ha ottenuto voti alti negli ‘advanced levels’, esami non obbligatori che si possono sostenere nell’ultimo biennio della scuola secondaria. Già pensando in quali materie intende laurearsi, uno studente s’iscrive all’A-level corrispondente e sostiene un esame, al termine del quale si riceve un voto da E (il più basso) ad A+ (il voto più alto). L’università di Cambridge pretende da chi si vuole iscrivere di avere superato tre A-level con un A+ e due A, ma William è uscito dal college di Eton con una votazione considerata modesta: ABC.
Così sul giornale del Campus,‘The Tab’, sono comparsi interventi contrari all’arrivo del membro della famiglia reale. Insomma, la mancanza di meritocrazia all’interno degli atenei inizia a pesare anche per gli studenti inglesi. Lo stesso autore del pezzo ha scherzato sulla retta che William dovrà pagare, dimostrando già la scarsa accoglienza che il terzo erede al trono incontrerà nei prossimi giorni, quando siederà di nuovo tra i banchi di scuola. “Purtroppo – si legge nel pezzo del ‘The Tab’ -, William non possiede i requisiti per un prestito studentesco. Quindi il corso, che avrà un costo di oltre 10mila sterline, dovrà finanziarselo privatamente”. Qui l’articolo: www.cambridge.tab.co.uk
Voci dalla Turchia – Più preoccupante, però, la notizia che arriva dalla Turchia. Secondo il quotidiano Milliyet (www.milliyet.com.tr) dal 2010 centinaia di giovani della Gaziantep University sono stati spiati dai responsabili della sicurezza. Il giornale turco rivela infatti che negli ultimi anni sarebbero stati stilati dei veri e propri ‘profili morali’ degli studenti dell’ateneo e, secondo alcuni, i controlli continuano ancora oggi.
Come funziona questa schedatura? Secondo le informazioni riportate dai media locali gli studenti dell’ateneo turco, non lontano dal confine siriano, sono spiati nei loro comportamenti quotidiani, dalle preferenze politiche fino alle scelte sentimentali.
I file sono datati 2010 e 2011, ma Milliyet scrive che molto probabilmente i controlli continuano ancora oggi. “La studentessa della prima classe di nome T – si legge su Milliyet – sembra essere in atteggiamenti molto amichevoli con lo studente O. Vivono nello stesso appartamento”. Questo il tenore delle segnalazioni. Uno studente, poi, è stato schedato per avere avuto una relazione con una sua coetanea curda. E diverse studentesse sono finite negli archivi per aver girato “mano nella mano” con il loro fidanzato. Per non parlare dei controlli legati all’appartenenza politica, di cui il quotidiano racconta dettagliatamente caso per caso.
Il rettore dell’università nega qualsiasi coinvolgimento, ma non ne sono convinti né gli studenti, né l’opinione pubblica, anche perché, secondo Milliyet, alcuni file sarebbero stati trovati proprio nei computer della segreteria dell’ateneo.