8.113 aziende registrate, 113.510 utenti iscritti, migliaia di annunci di lavoro pubblicati ogni anno e un bacino potenziale di 189.400 studenti: sono i numeri di SOUL (Sistema Orientamento Università Lavoro), il portale di orientamento e placement più grande d’Italia, gestito in partnership dalle università laziali La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, Foro Italico, Accademia delle Belle Arti, Lumsa, Cassino e Viterbo.
Obiettivo: creare una relazione sempre più proficua tra istruzione specialistica e mondo del lavoro, nell’ottica di porre un argine alla galoppante disoccupazione giovanile. Servizi analoghi di orientamento e placement esistono in diverse università italiane ma il progetto Soul, per storia e dimensioni (esiste dal 2008 e si rivolge ogni anno a 25.400 laureati, il 14% del totale nazionale) è in assoluto il più articolato d’Italia.
L’ATTIVITA’. Dai colloqui d’orientamento con gli studenti, per capirne le attitudini e aiutarli a compilare i cv, fino agli incontri aziende-studenti in università e ai career day: le attività che lo staff di Soul deve organizzare ogni giorno sono tante. Nell’ufficio, lavorano in 6 persone, frenate nel lavoro quotidiano da un antagonista a forma di carta e moduli da compilare: “Se devo identificare la cosa a cui dedichiamo più tempo dico, a malincuore, la burocrazia – spiega Carlo Magni, professore di economia alla Sapienza e coordinatore scientifico di Soul -. Tra questionari e schemi da fornire a Ministero e Regione perdiamo davvero troppo tempo. Ci vorrebbe più ascolto tra i vari enti, perché molti passaggi potrebbero davvero essere evitati o semplificati”.
I NUMERI. L’agenzia Soul è nata nel 2008 grazie a un finanziamento da 2 milioni di euro del fondo sociale europeo. Da allora, il numero delle aziende iscritte è cresciuto anno dopo anno fino al 2012 quando, parallelamente al momento peggiore della crisi, c’è stata una lieve flessione delle società registrate. Gli ultimi dati di Soul, riferiti al 2012, forniscono alcune preziose indicazioni sulla situazione di giovani e lavoro oggi. Nel corso del 2012 sul portale Jobsoul sono state pubblicate 1428 opportunità di lavoro. La modalità di inserimento più utilizzata sul totale delle posizioni pubblicate è lo stage/tirocinio (46%), seguita dalle varie formule contrattuali autonome o parasubordinate (27%) e a tempo determinato (11%). Molto bassa la percentuale delle offerte con contratto a tempo indeterminato (8%), mentre un’attenzione particolare va riservata all’apprendistato che, nonostante nel 2012 sia stato utilizzato solo nel 6% dei casi, appare in crescita.
LE PROFESSIONI. Nel dettaglio, le figure professionali più richieste sono i programmatori informartici, gli ingegneri e i consulenti per le applicazioni gestionali. In media, la retribuzione mensile offerta dalle aziende varia dai 500 ai 1.000 euro. “In questo momento gli ambiti che garantiscono più sbocchi professionali sono legati all’informatica, all’ingegneria e all’economia – sostiene Carlo Magni –. Tuttavia, quando ci si iscrive in università bisogna essere prudenti, perché in pochi anni il mercato del lavoro può cambiare. Ciò che garantirebbe un po’ di stabilità e di possibilità di predizione sarebbe una serie politica industriale, che individui degli ambiti strategici, per esempio il turismo, su cui puntare. Ma, come sappiamo, al momento manca una classe dirigente capace di fornire questo tipo di chiarezza”.
LA CRISI. Gestendo l’attività di Soul sin dalla sua fondazione, il coordinatore scientifico Carlo Magni ha dovuto fronteggiare direttamente i forti, e drammatici, cambiamenti del mercato del lavoro dal periodo pre-crisi ad oggi: “Le esigenze dei ragazzi sono sempre quelle: avere un lavoro dignitoso e possibilmente sicuro. Ciò che è cambiato radicalmente è l’atteggiamento delle imprese le quali, dubitando persino della propria sopravvivenza, offrono contratti sempre più flessibili”. Per Magni, la realtà quotidiana è molto dura, sia per i giovani alla ricerca di lavoro, che per le imprese: “L’impressione è quella di una guerra. Si è disintegrato un vecchio sistema produttivo e fino a quando non si imporranno nuovi settori a fare da traino, la ripresa in Italia non sarà completa”. Così, molti tra gli studenti che si rivolgono a Soul chiedono contatti e suggerimenti per andare fuori dall’Italia. “Tra i ragazzi che decidono di andare all’estero c’è sicuramente chi lo fa per ampliare le proprie esperienze – conclude Carlo Magni –. Tuttavia, in moltissimi casi si è costretti a espatriare perché, semplicemente, non c’è lavoro. Questo fenomeno è bene chiamarlo col suo nome: nuova emigrazione. Come i contadini in passato andavano via dall’Italia, oggi a scappare sono i laureati che, nel nostro Paese, non trovano più uno straccio di prospettiva”.