Sveglia alle ore 6.30. Alzabandiera ore 7.55. Così comincia la giornata di un Allievo Ufficiale, giornata che prosegue secondo ritmi incalzanti: tutti in aula per le lezioni e, poi, in palestra, in piscina o sul tatami per l’attività ginnico sportiva o al F.A.T.S. per l’addestramento al tiro. E la formazione continua in Piazza d’Armi, dove gli Allievi si esercitano nella marcia e preparano le cerimonie più importanti. Sempre “di corsa” – soprattutto se si è al primo anno di Accademia – e pronti ad eseguire, con estrema formalità, gli ordini ricevuti dai loro Ufficiali Istruttori. L’obiettivo? Diventare Ufficiali della Guardia di Finanza, dopo aver conseguito una Laurea Specialistica in Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria. Per il raggiungimento di tale ambizioso obiettivo ci vogliono impegno, spirito di sacrificio e, soprattutto, molto studio, a cui i cadetti riservano la maggior parte del loro tempo, all’interno delle rispettive camerate oltre che nelle aule di corso.
Questa è, a grandi linee, la vita degli Allievi Ufficiali dell’Accademia di Bergamo, massimo Istituto di formazione del Corpo, investito della delicata funzione di formare i futuri Ufficiali della Guardia di Finanza. Abbiamo passato una giornata con loro e vi raccontiamo cosa abbiamo imparato.
L’ingresso – I 66 ragazzi che abbiamo davanti frequentano il secondo anno di Accademia. Ci raccontano che è agevole distinguerli dai colleghi più giovani del primo anno: loro ormai sono esonerati dallo spostarsi correndo per i corridoi e per le scale dell’Istituto e non indossano più l’uniforme storica durante le libere uscite, prerogativa degli allievi ufficiali del primo anno. È fine maggio e siamo nel clou dell’anno accademico: qualche settimana fa si è tenuto il giuramento solenne dei cadetti del primo anno e fra pochi mesi circa sessanta aspiranti allievi ufficiali varcheranno la soglia di questa prestigiosa Accademia. Ma quali sono i requisiti e le modalità per potervi accedere?
“Si accede mediante un concorso pubblico – mi spiega il Capitano Silvia Ferrara, Comandante della Compagnia allievi del 2° anno – cui possono partecipare cittadini italiani, uomini e donne, in possesso del diploma di istruzione secondaria, di età compresa tra i 18 ed i 22 anni”. Negli ultimi anni c’è stato un incremento delle istanze: la prospettiva di un lavoro sicuro, molto interessante e di responsabilità, affascina sempre più i ragazzi provenienti da qualsiasi parte dell’Italia, anche se resta forte la partecipazione dal sud Italia.
Bisogna sostenere dei test logico-matematici e culturali, una prova scritta di cultura generale, ma anche test fisici, psicoattitudinali ed effettuare accertamenti sanitari: “Una volta superata con successo questa prima fase – continua il Capitano – gli aspiranti allievi vengono ammessi a frequentare un periodo di 18 giorni di tirocinio, durante i quali si cimentano nelle diverse attività accademiche. Chi riesce ad ultimare anche questa fase, dovrà ancora affrontare tre prove orali di storia, matematica e geografia e due facoltative di lingua straniera e informatica”.
La vita in Accademia – “La vita qui non è semplice – ammette il Generale di Divisione Giuseppe Zafarana, da febbraio nuovo Comandante dell’Accademia -. Stiamo parlando di cinque anni molto intensi, che equivalgono a 10-15 anni di vita fuori. S’impara tanto, ma si fanno anche tanti sacrifici. Noi dobbiamo preparare dei Tenenti competenti, che una volta immessi in servizio, magari già a 23 o 24 anni, dovranno comandare una squadra”.
Un percorso complesso, unico ed entusiasmante, secondo il Capitano Ferrara, cui è affidata, unitamente ad altri collaboratori, la formazione di ben 66 Allievi, di cui 16 donne: “L’iter formativo è analogo per allievi ed allieve. Le regole da rispettare, i traguardi da raggiungere sono i medesimi.”
Le motivazioni alla base della scelta di intraprendere la carriera militare possono essere diverse: “Il desiderio di ricalcare le orme di un genitore, piuttosto che la volontà di portare avanti l’esperienza militare, iniziata magari frequentando gli ultimi anni di istruzione media superiore presso una scuola militare. Tuttavia un elemento comune ai giovani aspiranti è rappresentato dall’essere permeati da un forte senso della giustizia, del dovere e della legalità”.
Il lavoro dopo l’Accademia – Al termine del percorso formativo, i giovani Ufficiali, con il grado di Tenente, vengono immessi in servizio, presso i diversi reparti presenti su tutto il territorio nazionale.
“Questi ragazzi – mi spiega il Generale di Divisione – dopo cinque anni di studi verranno assegnati in tutta Italia al comando di reparti o articolazioni operative, dove faranno i comandanti di uomini. Questo significa che avranno del personale alle loro dipendenze, che rappresenteranno la Guardia di Finanza davanti alle istituzioni e al Paese e che avranno diversi obiettivi da raggiungere. Combatteranno contro l’evasione fiscale, la criminalità economico-finanziaria, così come saranno in prima linea nelle attività di contrasto anche della spesa pubblica. Si dovranno presumibilmente spostare quasi ogni cinque anni e ricopriranno un ruolo che oggi si avvicina sempre più a quella dell’investigatore. È una vita che premia l’essere e non l’avere, e per questo bisogna essere fortemente motivati da grandi ideali”.
Guarda il fotoreportage sull’Accademia realizzato per KONGnews da Luca Placido.
Per saperne di più – www.gdf.gov.it/scuole/formazione/accademia