Il Consiglio generale della Fim Cisl riunito oggi a Roma apre i lavori con un collegamento da Kiev con Lesia Semeniaka responsabile internazionale del sindacato metalmeccanico Nuclear Power and Industy Workers’of Ukraine.
La sindacalista apre il breve collegamento ringraziando per la solidarietà della Fim Cisl “è stata un’ invasione ben organizzata da tempo. Ieri dice – l’esercito ucraino ha trovato un documento segreto dei russi, con un piano di conquista del nostro paese che pianifica la conquista dell’Ucraina in 15 giorni. Il loro obiettivo, secondo questo documento è quello di sostituire il nostro presidente Zelens’Kyj e sostituirlo con il presidente della Bielorussia.
L’occupazione di Karkiv è strategica, hanno distrutto tutto: dal municipio, all’università, gli asili nido e diverse aziende, vogliono radere al suolo Kharkiv. Stanno perpetrando nei confronti di questa città una vedetta perché nel 2014 non accettò di diventare una Repubblica indipendente dall’Ucraina. Nella mia adorata città di Kiev – prosegue Lesia – dove sono ora, ieri abbiamo avuto un attacco aereo che è durato tutta la notte, grazie al nostro sistema di difesa siamo riusciti a bloccare un missile da crociera con il quale volevano colpire il ministero della difesa. Hanno provato ad abbatte anche la torre della tv, ma non ci sono riusciti – mantenere un livello di informazione tra i cittadini è fondamentale. A Kiev girano, dice Lesia – gruppi russi di 5/6 persone di ricognizione che stanno facendo ricognizioni per indicare poi obiettivi da attaccare: aziende e edifici sensibili. Abbiamo organizzato in città gruppi di difesa locale: insegnati, autisti, tecnici, sindacalisti ecc. e sono stati consegnati 25mila fucili, la maggior parte di queste persone non sanno usare ma gli stata dato una breve informazione su come fallo.
Come sindacato ci stiamo occupando delle emergenze della municipalità e aiutiamo i gruppi di difesa territoriale, con rifornimenti di acqua e cibo. La situazione è molto pericolosa per quanto riguarda le centrali nucleari. Chernobyl è sotto il controllo dei russi, da giorni non danno la possibilità di fare turni ai tecnici questo sta mettendo a rischio la sicurezza dell’impianto, si rischia una catastrofe non solo umana ma anche ambientale. Anche quella di Energodar con oltre 11 addetti è a rischio. I cittadini si sono messi davanti alla centrale per evitare che i russi prendessero il controllo, ma durerà poco. C’è una situazione molto pericolosa che riguarda anche un’altra centrale nella parte meridione dell’Ucraina.
Poi dice: quando i nostri civili parlano con i soldati russi, vedono che loro non sanno perché stanno combattendo. In alcuni Paesi rurali i russi non permettono a queste persone di scappare, come ha detto anche papa Francesco servono dei corridoi umanitari per permettere alle persone di andare via – c’è un escalation del conflitto – la Russia vincerà e metteranno la legge marziale in Ucraina.
Il mio messaggio che vi mando da Kiev, è che questa che stiamo combattendo non è una guerra contro l’Ucraina ma contro la democrazia, la Russia non si fermerà, dopo noi toccherà ad altri. È una guerra crudele, ci sono molte ragazze e ragazzi che stanno perdendo la vita, è la generazione che rappresenta il futuro dell’Ucraina. Aiutateci, abbiamo bisogno di difesa aerea vogliamo una no fly zone sul nostro Paese, abbiamo bisogno di armi. Vi chiedo di fare di tutto il possibile”.
Il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia aprendo ha detto: abbiamo tutti la sensazione di aver imboccato una curva della storia per l’Europa che non sappiamo dove ci porterà, chiediamo di cessare i combattimenti ma dobbiamo essere chiari. Più che una guerra si tratta di un’invasione, uno scontro tra autocrazia e libertà. Speriamo la diplomazia trovi una soluzione. Giù le armi, ma altrettanto fermamente diciamo giù le mani dall’Ucraina e dal popolo ucraino. Siamo molto vicini alle popolazioni- anche quella Russa che nonostante gli arresti stanno manifestando, siamo convinti che la loro testimonianza germoglierà. L’attacco più pericoloso è contro la libertà. Vi sono in atto sanzioni importanti, anche nell’industria metalmeccanica, ma noi non pensiamo che la convenienza sia oggi la cosa principale a cui guardare.