Lavorare in una delle più avanguardistiche aziende hi-tech senza nemmeno un diploma? Da Tesla, il colosso mondiale di auto elettriche, fondato nel 2003 a San Carlos in California da Martin Eberhard e Marc Tarpenning, è possibile. Ad annunciarlo è stato lo stesso Elon Musk, CEO e co-fondatore di Tesla, nonché fondatore dell’azienda aerospaziale SpaceX e tra le persone più ricche e potenti al mondo secondo Forbes. Musk, noto ormai per i suoi stravaganti metodi di selezione del personale – tra indovinelli e domande tranello – ha aperto la nuova campagna di assunzione dell’azienda via social con un tweet che non è passato di certo inosservato.
La laurea, e perfino il diploma sono irrilevanti. È questa la parte dell’annuncio di Musk che più di tutto ha lasciato perplessi i suoi follower e non solo. In realtà l’annuncio, risalente al 2 febbraio, non conteneva nessun riferimento a titoli di studio necessari, ma in esso il plurimiliardario CEO sudafricano, si limitava a sottolineare come “in Tesla utilizzare l’intelligenza artificiale per consentire la guida autonoma non è solo la ciliegina sulla torta, è la torta stessa”. Tuttavia, alla domanda di un utente – in un tweet dal tono evidentemente sarcastico – che gli chiedeva se avesse avuto il tempo di conseguire un dottorato di ricerca in AI, Musk ha risposto senza troppi giri di parole: “Un dottorato di ricerca non è assolutamente necessario. Tutto ciò che conta è una profonda comprensione dell’intelligenza artificiale e la capacità d’implementare le reti neurali in un modo che sia effettivamente utile”, per poi rincarare ulteriormente la dose con un secco “non importa nemmeno che tu sia diplomato”.
Troppo facile per essere vero, penserebbe la maggior parte delle persone con una minima percezione delle dinamiche lavorative di oggi, e non a torto. Difatti collegandosi al link allegato al tweet in questione si viene reindirizzati alla piattaforma di autocandidatura, dove agli aspiranti dipendenti, oltre a poche e semplici informazioni, come nome e cognome ed e-mail, viene chiesto di rispondere ad una domanda tanto semplice quanto inequivocabile: “quale lavoro eccezionale hai già svolto?”. In definitiva dunque è chiaro che sebbene il titolo di studio ufficiale non sia tra i requisiti richiesti per entrare a far parte di Tesla, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la preparazione dei candidati, che difatti saranno chiamati a “superare severi test di coding”.
L’eccezionalità sembrerebbe dunque essere la prima qualità ricercata da Musk nei suoi futuri collaboratori, quel guizzo personale che distingue il genio dalla normalità. Ne è una prova vivente – come riporta il Corriere della Sera – il social media manager di Tesla, Adam Koszary, assunto l’anno scorso grazie ad un post da lui pubblicato sull’account Twitter del Museum of English Rural Life, per il quale al tempo Koszary curava i profili social. Il tweet in questione – contenente una foto in bianco e nero di una pecora – ha divertito a tal punto l’eclettico CEO di Tesla da convincerlo ad assumere all’istante il fortunato social media manager.
L’azienda californiana, definita nel 2015 da Forbes la più innovativa al mondo, non sembra scegliere metodi tradizionali nemmeno in fatto di assunzioni. Lo stesso Musk, seppur in possesso di una laurea in fisica e una in economia, rispettivamente conseguite al College of Arts and Sciences e alla Wharton School of Business dell’Università della Pennsylvania, non esitò troppo ad abbandonare nel 1995 il dottorato di ricerca in fisica, appena iniziato presso la Stanford University, per seguire i propri sogni imprenditoriali nel settore delle energie rinnovabili e dell’esplorazione spaziale. L’intuizione fu giusta: oggi infatti Tesla è tra le aziende più quotate a Wall Street con una capitalizzazione di mercato che supera gli 80 miliardi di dollari. Innovazione, genialità ed estro sembrano essere dunque alla base del suo successo, poco conta se ad attestarlo ci sia o meno un titolo accademico.