“Quando si costruisce un progetto, se si parte solo con l’idea di guadagnare, il 99% delle volte si fallisce. Nel momento in cui si “crea” ci deve essere cuore, passione, voglia di creare qualcosa che abbia un impatto positivo sulla società, per dare un importante valore aggiunto. Il guadagno non deve mai essere il primo pensiero”: è questa l’idea che accompagna Alessandro Notarbartolo (39 anni), che ha dato vita a Tabbid solo due mesi fa, insieme a Laura Volpi (35 anni).
Una startup che loro definiscono “il social network dei lavoretti” e che da subito ha ottenuto l’attenzione di molti utenti (oggi sono 4mila le persone registrate). “Noi siamo partiti dall’analisi di una situazione reale – sottolinea Alessandro – Ci sono diverse persone che hanno perso il posto di lavoro, altre si trovano in cassa integrazione, e molte di loro hanno un portafoglio pieno di passioni, competenze e hobby e Tabbid vuole essere una risposta concreta per chi è in questa condizione. Questo sistema, secondo noi, è fondamentale in un mercato in cui molte realtà aziendali sono in una situazione di crisi”.
La nascita dell’idea – Una casualità e un’esigenza concreta: Tabbid è nato da questo mix. “Io e Laura ci siamo conosciuti solo cinque mesi fa, online – spiega Alessandro – Siamo entrati in contatto attraverso Facebook, proprio perché il suo hobby è legato alla gestione e all’aggiornamento delle pagine dei social network e, infatti, ho avuto modo da subito di constatare in lei delle spiccate competenze in ambito comunicativo. Per quanto mi riguarda, invece, anche la mia passione è relativa all’ambito web, ma nello specifico il mio interesse abbraccia il mondo della programmazione e della web-strategy.
Conoscendoci meglio, inoltre, avevamo appurato di avere un’esigenza forte comune: in particolare, si trattava di una necessità collegata all’ambito familiare. Ad esempio, i miei genitori, essendo anziani, talvolta riscontrano problemi relativi alle piccole cose quotidiane, come la spesa, il trasporto di pesi, o semplicemente la voglia di avere un po’ di compagnia durante la giornata. Laura, da parte sua, mi diceva di avvertire lo stesso bisogno in relazione alla sua famiglia. Da qui ha preso forma l’idea di dare vita a qualcosa in grado di rendere più semplice la vita delle persone: in questo modo è nato Tabbid, che rappresenta l’unione delle parole “Tab”, ovvero lista, con “bid”, ossia offerte.”
Il social network – “Tabbid è un social network dove gli utenti si registrano, hanno modo di pubblicare la loro offerta, ossia il lavoretto di cui hanno bisogno, impostando il budget che sono disposti a spendere, il luogo e il tempo entro il quale il lavoro deve essere assegnato – continua Alessandro – A questo punto gli utenti iscritti e registrati per una determinata categoria (ad esempio, “pulizie di casa”) ricevono una notifica e hanno l’opportunità di visualizzare la pubblicazione della richiesta di quel lavoretto specifico. Ognuno di loro, quindi, ha la possibilità di avanzare la propria offerta e chi ha pubblicato la richiesta potrà, successivamente, visionare le offerte e il profilo degli utenti, decidendo a chi assegnare il lavoro.
Il sistema è totalmente gratuito, per entrambe le parti, e in aggiunta voglio sottolineare che Tabbid è stato studiato anche per creare un programma (TabbidPro) di specializzazione per alcuni utenti: in questo modo, infatti, il tabbider, colui che si è registrato per svolgere lavoretti in un determinato settore (che può essere chi, ad esempio, ha una passione forte per il giardinaggio o per l’hobbistica) può diventare un utente certificato, aderendo a TabbidPro e compilando un form dove si richiede anche l’invio di un video di presentazione in maniera tale da presentarsi, per poter essere poi tra i potenziali iscritti certificati. Nel nostro social network è proprio la community che determina l’eccellenza dei vari tabbider, poiché quando il lavoretto assegnato viene eseguito, la persona può recensire e dare un voto alla prestazione di chi ha svolto il lavoro.
Per quanto concerne la questione economica, invece, il pagamento avviene in contanti e tra le parti: a livello fiscale, infatti, le prestazioni tra privati vengono regolate da una notula, che è una sorta di ricevuta. Nello specifico, fino a una cifra (che corrisponde a 77,46 euro) il privato può rilasciare una ricevuta senza il pagamento del 20%, mentre per importi superiori si deve apporre una marca da bollo (da 1,81 euro). Grazie a questo sistema, quindi, vogliamo anche dare delle informazioni ai tabbider sugli aspetti fiscali.”
Il futuro di Tabbid – Un mercato vasto, un traffico di 400 visitatori unici al giorno, con 4mila utenti registrati, senza l’utilizzo di campagne pubblicitarie: il social network dei lavoretti parte da questa base, consolidata nel giro di soli due mesi, e guarda al futuro. “Sappiamo che la strada è lunga, ma abbiamo un’idea attuale e una community attiva in grado di creare valore – conclude Alessandro – Al momento non stiamo monetizzando e il progetto si autofinanzia: io e Laura, infatti, manteniamo entrambi un altro lavoro come impiegati e ci occupiamo di Tabbid durante le sere e il weekend, spinti dal sogno di continuare a dare vita a qualcosa di veramente utile per la comunità. Guardando all’immediato futuro, puntiamo sicuramente all’aumento del numero delle opportunità di lavoro inserite e dei relativi utenti, rendendo il sito ancora più semplice e creando una sezione di corsi specialistici per i tabbider. L’obiettivo a lungo termine, invece, da qui a dieci anni, è quello di vedere Tabbid come lo strumento principe per poter assegnare dei lavoretti.”
Per saperne di più: www.tabbid.com