Sei giovani, sei progetti innovativi, sei storie vincenti. Anche quest’anno gli Oscar Green sono stati assegnati ai vincitori del concorso, promosso da Coldiretti Impresa Giovani sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015, che premia chi si è distinto nel valorizzare l’agricoltura proiettando il proprio sguardo verso il futuro. I partecipanti hanno mostrato “Il bello dell’Italia”, come richiedeva il tema di quest’anno, presentando imprese e prodotti che affondano le radici nel nostro territorio e che lo raccontano regalandoci una speranza per ripartire, appunto, dalla bellezza. Hanno vinto i mobili rivestiti di fico d’india, il vino di giuggiole, i cosmetici alle stelle alpine, la spugna esfoliante di zucca, il ragù di trota e il latte uht 100 per 100 italiano. Ve li raccontiamo.
Il vincitore della categoria Stile e cultura d’impresa – È Marcello Rossetti: lo trovate nell’azienda agricola familiare omonima e nel centro storico di Lecce all’interno di Sikalindi, il suo negozio di complimenti d’arredo realizzati con la fibra del fico d’india. L’idea l’ha avuta pensando a come riutilizzare le pale delle piante che dopo la potatura, rappresentavano un ingombro e creavano un problema di smaltimento agli agricoltori della zona. Dagli scarti è stata così ricavata una fibra molto particolare che con le sue venature e i suoi colori rende un tavolo, un quadro, una libreria, un pezzo davvero unico (e apprezzato soprattutto dagli stranieri).
La vincitrice della categoria Ideando– È Angelina Muzzo, agronoma e titolare dell’azienda Luna di Coros situata a Tissi, in provincia di Sassari. Quando, dopo la nascita del suo secondo figlio il mondo del lavoro le ha chiuso le porte in faccia, non si è scoraggiata, ma ha partecipato a bandi e presentato progetti che si sono trasformati con successo nell’attività che conduce oggi: dalla luffa cilindrica, una specie di origine tropicale, ricava spugne esfolianti per il corpo, mentre dal trattamento dell’olio d’oliva lampante produce i saponi ecologici. Il prossimo passo? Creare prodotti con la gelatina e la cera d’api insieme alla sua socia apicoltrice. Il suo motto è unire tradizione e innovazione, ovvero i metodi di lavorazione ancestrale, come la saponificazione, con strumentazioni e tecnologie moderne.
La vincitrice della categoria Esportare il territorio – È Martina Buccolini dell’azienda marchigiana S.I.G.I. Laureata in Scienze della comunicazione è tornata a lavorare nell’azienda di famiglia che coltiva antiche varietà di specie, come l’uva spina e il fico bianco, e le lavora con antiche ricette. Dove sta l’innovazione? Proprio nella comunicazione pensata da Martina, dal packaging dei prodotti (tutti gluten free) al sito ai social network attraverso cui si fanno conoscere ed esportano in tutto il mondo. Il prodotto più particolare? Con le giuggiole non ci hanno fatto il brodo, ma un delizioso vino da dessert.
La vincitrice della categoria Non solo agricoltura – È Moira Donati dell’azienda Agrilife in Val Lomasona (Trentino). Dopo una laurea e un master ha preferito tornare alle origini e andare a sporcarsi le mani con la terra (tanto che è stata nei campi fino a pochi giorni dal parto). Nella sua azienda ha trasformato un pascolo per le mucche in un orto botanico in quota coltivandolo con le stelle alpine, ovviamente di una specie non proibita. Da qui sceglie fiori più belli da utilizzare in ambito ornamentale, ma con cui produrre anche prodotti cosmetici. L’innovazione per lei è la multifunzionalità: l’azienda è anche una fattoria didattica dove i bambini possono entrare in contatto con gli animali e imparare a prendersene cura.
La vincitrice della categoria Campagna amica – È Delia Revelli e l’azienda agricola San Biagio, in Piemonte, dove vengono allevate trote e altri pesci d’acqua dolce da cui si ricavano prodotti in vasetto come il ragù di trota (ottimo con la pasta), il paté (che piace ai bambini), il filetto di trota (per l’insalata), ma anche invenzioni come il salame di trota. L’innovazione? Il marketing che ha fatto conoscere l’attività al pubblico e la creazione di nuovi prodotti che si sono avvicinati ancora di più alla tavola. E poi iniziative come la fattoria didattica, l’inserimento di ragazzi disabili, i mercati settimanali.
Il vincitore della categoria In filiera – Sono Enrico Bettoni e Pietro Pierani della Centrale del Latte di Brescia che hanno pensato di produrre un latte Uht tutto italiano (finora ne esistevano solo di marche straniere). Buono, a lunga conservazione, di qualità e a un giusto prezzo, questo latte è una scommessa ed è per ora in vendita solo in una catena di supermercati. “Compri la bottiglia e sai da dove viene, questo è il futuro!”.