“Nel corso della pandemia il sistema Italia ha purtroppo mostrato evidenti fragilità di cui hanno fatto le spese soprattutto alcune categorie, come le donne e i giovani. Secondo Eurostat, nella fascia di età tra 20-34 anni, l’Italia è il Paese con il più alto numero di NEET (Neither in employment or in education or training) dell’Unione europea, il 27,8% contro una media Ue del 16,4 per cento. Ormai è improcrastinabile un imponente e duraturo piano di riforme, anche per dare avvio al PNRR che ne prevede tre tipologie: orizzontali o di contesto, abilitanti e settoriali. Tra queste ultime sono definite missioni specifiche in cui si articola l’operatività del piano, come quella di inclusione e coesione che ritengo fondamentale”, ha affermato Paolo Stern, consulente del lavoro e presidente di Nexumstp, a margine del 9° Forum One Lavoro al quale ha partecipato in qualità di moderatore.
Stern ha coordinato i lavori della seconda sessione dell’incontro in cui è intervenuto Roberto Camera, esperto di diritto del lavoro, sul tema “Quanto costa all’azienda la mancanza di chiarezza nell’applicazione delle leggi” e a seguire la tavola rotonda con i prestigiosi interventi degli ex ministri del Lavoro Cesare Damiano, Elsa Fornero, Maurizio Sacconi e di Tiziano Treu, presidente CNEL sul tema “2001-2021: 20 anni di riforme, abbiamo tutto per ripartire?”.
Stern ha aggiunto: “La realizzazione del piano sarà cruciale per assicurare un’integrazione efficace tra le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali, anche attraverso forti investimenti nelle politiche di istruzione e formazione (apprendistato duale). Inoltre, è fondamentale per la ripresa dell’Italia la mobilitazione delle energie femminili, in un’ottica di pari opportunità: l’introduzione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, previsto dal PNRR, intende accompagnare le imprese nella riduzione dei divari in tutte le aree più critiche per la crescita professionale delle donne, e rafforzare la trasparenza salariale. Unitamente a questo ampio programma di riforme il ministro del Lavoro Andrea Orlando dovrà però procedere ad urgentissimi percorsi di innovazione dell’attuale impianto normativo del lavoro. Il “cantiere lavoro” deve smarcare nei prossimi mesi una revisione di temi decisivi, come gli ammortizzatori sociali, la razionalizzazione dei contratti di lavoro, le sanzioni in seguito a licenziamenti illegittimi considerato che le innovazioni giurisprudenziali hanno smantellato l’impianto del Jobs Act, il sistema di accesso alle pensioni tenendo conto che a fine anno ci conclude la costosa sperimentazione di Quota 100. Insomma, c’è tanto da fare e va fatto rapidamente. Presto e bene perché la riforma del lavoro è un tassello cruciale per la ripresa delleconomia”.