“Ognuno prende i limiti del proprio campo visivo per i confini del mondo”. Se ciò è vero, noi ci impegniamo a dimostrare il contrario: così sintetizzano il senso del loro lavoro e annunciano la loro sfida.
Non è un caso se hanno scelto di chiamarsi Inventori di mondi, www.inventoridimondi.com un nome “ispirato” dalla tesi che li ha fatti incontrare e lavorare in gruppo per la prima volta. Da lì non si sono mai lasciati e, anzi, insieme hanno fondato uno studio di design e comunicazione visiva. Loro sono Daniel Bedusa, Tommaso Mattia del Prete, Danilo Bubani e Maurizio Bergmann, hanno tutti meno di trent’anni e un diploma allo Ied di Roma (in materie diverse). Unendo le capacità di ciascuno riescono a lavorare insieme in ambiti diversi, dalla brand identity alla video produzione, dalla grafica al web developing.
Lavoro di squadra – “Ci siamo conosciuti allo Ied quando abbiamo iniziato a lavorare insieme alla comunicazione di TEDx Transmedia, un evento internazionale che si è tenuto al MAXXI di Roma – racconta Daniel – occupandoci di tutto, dalle brochure all’installazione della platea degli ospiti. Il buon risultato finale ci ha procurato subito altri lavori, gli incarichi arrivavano tramite passaparola, uno dopo l’altro”. Se all’inizio ognuno lavorava da casa, col tempo e con i primi guadagni i ragazzi hanno aperto uno studio nella capitale: “Tutti ci sconsigliavano di avventurarci in un’attività in proprio, invece per ora tutto sta andando bene, siamo un caso in controtendenza. Dal 2012 (anno di apertura) a oggi, il fatturato si è quasi quadruplicato”.
Filosofia e progetti – Il collettivo lavora come un network avvalendosi di diversi collaboratori a seconda del progetto: “Non vogliamo essere un’agenzia tradizionale: il cliente viene da noi con un problema e noi decidiamo come risolverlo. L’approccio creativo è sempre diverso e coinvolge ogni volta i professionisti più adatti allo scopo che vogliamo raggiungere, in base anche al tipo di media e al tipo di linguaggio che vogliamo utilizzare”.
I ragazzi non accettano tutti gli incarichi che vengono loro proposti, ma solo quelli che permettono allo studio di mantenere uno standard artistico elevato: “Abbiamo raccontato con un video spot emotional la storia di una casa di produzione di macchine duplicatrici di chiavi o ancora abbiamo realizzato l’intera corporate identity di una boutique di antiquariato di Roma che tratta orologi vintage. La soddisfazione è vedere una tua idea che va avanti e cresce senza troppe difficoltà. Lavorare insieme ci permette di aiutarci l’un l’altro come se fossimo una grande famiglia. La sfida adesso è quella di uscire dall’Italia e magari iniziare ad autoprodurci cortometraggi. Intanto a settembre si riparte con un rebranding e un nuovo sito”.