Dall’incontro tenuto ieri al MiSE tra i dirigenti di SoftLab Tech e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm non sono arrivate da parte aziendale rassicurazioni circa i tempi di pagamento degli stipendi e della realizzazione di piani di occupazionali certi per tutti i 250 dipendenti che due anni fa accettarono il passaggio da Jabil e rinunciarono all’incentivo all’esodo a favore di un percorso lavorativo prospettato da Softlab Tech.
Nell’ultimo anno l’azienda ha rassicurato che partecipando al consorzio del polo dell’elettronica che coinvolge altre aziende del territorio casertano, avrebbe occupato stabilmente tutti i lavoratori. Ad oggi questo è successo in minima parte, la maggioranza dei lavoratori è ancora in cassa integrazione.
Nell’incontro avuto tra oggi tra la direzione aziendale, RSU e segretari territoriali, per l’esame congiunto per la richiesta di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione, l’azienda ha confermato la posizione tenuta al MiSE ieri. Una situazione questa non più sostenibile. Il permanere di questa situazione di assoluta incertezza sui piani d’inserimento lavorativo, sarà portata domani a conoscenza del Prefetto di Caserta insieme all’altra vertenza che interessa il territorio e che riguarda i lavoratori dell’azienda Orefice.
In totale parliamo di più di mille lavoratori di diverse aziende metalmeccaniche del casertano che sono in attesa che il consorzio del “polo dell’elettronica” oltre ad organizzare convegni e conferenze stampa dove annuncia progetti industriali sicuri per i prossimi anni, sia conseguente anche nei fatti. Aspettano, come ci dicono ripetutamente ai tavoli sindacali, il sostegno della Regione Campania con risorse provenienti dal PNRR.
Chiediamo che il presidente della Regione Campania De Luca intervenga e convochi un incontro tecnico dove chiarire se è vero che ci sono le risorse e che queste, sono destinate anche per i progetti legati allo sviluppo industriale dell’elettronica, chiarendo anche e i tempi. La tensione sociale ormai nel territorio dopo tante promesse e pochi fatti è al limite.
– Nota stampa Fim Cisl –