L’invio di sms, e-mail e perfino di ogni singolo tweet sarà conteggiato nell’orario di lavoro. Così ha deciso Bmw per i suoi dipendenti. Il tempo trascorso dagli impiegati fuori azienda a lavorare per la stessa sarà calcolato tramite l’utilizzo di pc e smartphone, dunque rientrerà nella retribuzione. A dare la notizia sulla casa automobilistica con sede a Monaco di Baviera è stato il quotidiano tedesco Der Spiegel.
Come funzionerà esattamente? I dipendenti potranno diminuire le ore trascorse in azienda aumentando quelle in cui lavoreranno da casa o in viaggio collegati a un dispositivo mobile senza però vedersi decurtare lo stipendio. Oppure, ad esempio, nel caso il loro telefono aziendale squilli la mattina presto o all’ora di cena, non dovranno temere di rispondere perché saranno sicuri che il tempo trascorso in linea gli verrà pagato.
Ma non è finita qui. Bmw vuole garantire ai suoi lavoratori anche uno spazio di “inaccessibilità”, uno spazio privato: ogni dipendente dovrà dichiarare quando non vuole essere assolutamente raggiunto da sms ed e-mail di lavoro per avere la possibilità di godersi liberamente un weekend o una serata con gli amici.
Il provvedimento è rivoluzionario, si muove nella direzione, sempre più plausibile in futuro, dello smart working e, come ha detto il presidente Manfred Schoch, per l’azienda è un modo per attirare maggiormente a sé i professionisti. Per risolvere la questione c’è chi ha reagito in modo diverso: se Volkswagen disattiva la posta elettronica sui Blackberry dei dipendenti mezz’ora dopo l’orario di chiusura dell’azienda, Telekom incoraggia i lavoratori ad astenersi da telefonate ed e-mail nel tempo libero. Cos’è giusto e cos’è sbagliato? Giudicate voi.