Cgil, Cisl e Uil hanno sollecitato il ministero della Pa a stendere un protocollo sulla sicurezza per il pubblico impiego, che ribadisca quanto fatto il 14 marzo per il privato. L’obiettivo è arrivare a specificare le regole da adottare per la salvaguardia dei dipendenti pubblici di fronte all’emergenza Coronavirus.
Lo smart working. La Cgil sottolinea che il ricorso allo smart working, diventato ordinario per legge in tempo di emergenza, “è molto frammentato” sul territorio, si va da picchi del “90% ed oltre, come nelle Camere di commercio e nei Centri per l’impiego” ad enti che invece preferiscono “mettere il personale in ferie, come è successo nella Provincia di Pisa e addirittura in quella di Milano”.