L’allarme lanciato dal presidente di Federacciai Antonio Gozzi e da tanti diversi produttori del settore siderurgico italiano, a partire dal Gruppo Arvedi, sulla possibilità che due provvedimenti del Governo, attualmente in sede parlamentare di conversione ovvero: l’abolizione dell’esenzione degli oneri di trasporto e dispacciamento per i grandi carichi energivori e l’eliminazione dei crediti d’imposta per le imprese, rischiano di causare un’esplosione delle tariffe energetiche insopportabile per le imprese. Lo ha dichiarato in una nota il Segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia.
Un allarme che anche noi come Fim Cisl condividiamo e per il quale ci esprimiamo verso il Governo sulla necessità di mantenere alta l’attenzione sulla competitività dei settori industriali energivori come quello siderurgico, che rischiano di andare fuori mercato sul piano internazionale per l’esplosione dei costi energetici nel nostro Paese.
Chiediamo per questo, al ministro Urso, una riflessione e una convocazione delle parti sociali per valutare come proseguire il sostegno alla competitività delle industrie siderurgiche. Bisogna in ogni modo evitare ripercussioni negative soprattutto sulla produzione e sulla continuità produttiva e quindi, conseguentemente sull’occupazione.
Il tema della competitività dell’energia nel nostro Paese, – prosegue Benaglia -nonostante gli sforzi messi in campo, continua ad essere, soprattutto in questi tempi, un fattore di differenza internazionale penalizzante per il nostro Paese, un tallone d’Achille che non possiamo più accettare in questo modo.
La nostra mobilitazione del mese di luglio, come metalmeccanici, – conclude il sindacalista – serve anche per mettere al centro delle politiche industriali di sostegno all’industria metalmeccanica il tema dell’energia.