Roma – “La chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 15 marzo, così come varata dal Governo, e la contestuale (e ovvia in questo momento) non chiusura delle aziende e delle attività lavorative, ha creato un corto circuito per le famiglie che si ritrovano in questi giorni un evidente problema di gestione dei figli piccoli a casa per almeno due settimane (non è escluso che il periodo di chiusura possa prolungarsi). Un problema che riguarda centinaia di migliaia di famiglie”. Così Monica Archibugi, Founder di Le Cicogne, startup italiana che ha come obiettivo quello di far incontrare domanda e offerta di servizi per l’infanzia, baby-sitting, accompagnamenti in auto e ripetizioni.
Boom di richieste per Baby sitter. “Questa situazione – continua la Founder di Le Cicogne – nella maggior parte dei casi potrà essere risolta rivolgendosi ad una baby sitter e tutto fa pensare ad un boom di richieste in questo senso. La straordinarietà della situazione, tuttavia, deve far pensare a misure di sostegno specifiche per le famiglie tali da poter fronteggiare con minor affanno questa contesto di emergenza”.
“È utile, a questo punto, – propone Monica Archibugi – pensare alla reintroduzione del voucher baby sitter che era stato cancellato dal nostro ordinamento e finalizzato, nel caso, perlomeno alla gestione di questo periodo di emergenza e per la durata di tutta questa fase straordinaria. Serve quindi un nuovo bonus baby sitter che preveda un rimborso significativo del compenso e la totale decontribuzione per tutto il periodo di emergenza coronavirus. Da sottolineare, inoltre, come tali agevolazioni saranno anche un significativo contributo all’emersione del lavoro nero che in questo settore è molto diffuso, con tutti i benefici del caso”.
Le dichiarazioni del ministro Bonetti. A tal proposito, il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, nell’ambito della trasmissione ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, ha confermato che ci sarebbe una “possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, attraverso i voucher. Si tratta di proposte – spiega – per le quali ci sono in corso valutazioni economiche.”