I giovani tra i 18 e i 24 anni vivono con la paura di non trovare lavoro, di dover vivere di ristrettezze economiche e ancora di ritrovarsi un domani senza pensione. L’incubo maggiore è, però, sul presente: con la crisi attuale che lavoro fare? Molti studenti, completati gli studi, si reinventano, si riciclano e rimettono in discussione la propria laurea tornando sui banchi di scuola e iscrivendosi agli Its. Altri, invece, proprio subito dopo il diploma, puntano dritto verso questi Istituti tecnici superiori, che oggi, più di altri sembrano garantire un futuro lavorativo.
Cosa sono – Dati alla mano, infatti, il 44% delle assunzioni del 2011 ha riguardato tecnici specializzati e artigiani. Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) che sono nati da un anno, con l’applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2008, altro non sono che un link privilegiato tra formazione tecnica e mondo del lavoro. Sono “scuole speciali di tecnologia” che costituiscono un canale formativo di livello post-secondario, parallelo ai percorsi accademici e della durata di due anni. Gli Its formano tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività, e si costituiscono secondo la forma tradizionale di Fondazione, che comprende scuole, enti di formazione, imprese, università e centri di ricerca ed enti locali.
Il loro obiettivo è diffondere la cultura tecnica, tecnologica e scientifica del Paese, favorendo l’occupazione, proprio in un momento in cui aumentano i giovani senza lavoro, ma, allo stesso tempo, molte imprese cercano diplomati specializzati senza trovarli. In questo divario, tra le richieste del mercato e le competenze dei lavoratori, s’inserisce il biennio di Its, la cui forza è l’approccio pratico basato sull’alternanza teoria-lavoro, con sguardo attento ai bisogni delle aziende. È prevista persino la possibilità di rimodulare l’offerta formativa, ogni biennio, in base alle richieste del mercato.
Anche se a oggi non si è ancora concluso il primo ciclo di studi, sono circa 2mila gli studenti che hanno deciso d’iscriversi in uno dei 62 Its italiani. E nell’ultimo anno è raddoppiato il numero degli iscritti laureati.
Geografia degli Its – Gli Its sono divisi in sei categorie, a seconda dell’insegnamento “strategico”: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il Made in Italy (sistemi meccanica, moda, alimentare, casa, servizi alle imprese), tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, tecnologie dell’ informazione e della comunicazione.
L’offerta degli istituti è perciò molto varia. All’Its Caboto di Gaeta, per esempio, si studia per specializzarsi nelle professioni del mare: qui gli studenti s’impratichiscono con esercitazioni a terra, nelle sedi di aziende del settore marittimo, ma anche sul campo con periodi di tirocinio retribuito a bordo delle navi. Per quanto riguarda poi il settore della moda, del tessile e dell’abbigliamento bisogna guardare all’Its Machina Lonati di Brescia oppure a quello di Biella, l’Its sistema moda, il cui obiettivo è preparare tecnici superiori per il Made in Italy. Questo è il regno della macchina da cucito: qui si sono allestiti dei laboratori di moda in partnership con aziende del territorio, dove gli studenti possono dar vita alle proprie creazioni e imparare le basi del settore direttamente dai tessuti.
L’Its di Malpensa, invece, è collegato con la gestione dell’aeroporto e ha moltiplicato i suoi corsi in seguito all’aumento di domanda di manutentori; l’istituto per la logistica di Verona, poi, è in stretto collegamento con l’aeroporto locale e forma operatori aeroportuali; infine, l’Its di Caserta forma tecnici ferroviari.
Attenzione anche al mondo dell’Ict: l’Its Pininfarina di Torino prepara i futuri operatori specializzati in tecnologia dell’informazione e comunicazione, in collaborazione con il Politecnico, e l’Its Via Domizia Lucilla a Roma forma i tecnici multimediali del turismo, in collaborazione con l’Università La Sapienza. Tra le aziende partecipanti sono coinvolti nomi importanti come Finmeccanica che, attraverso società controllate, è presente in sette Its. L’offerta formativa non finisce qui, perché si approfondiscono anche i temi dell’agroalimentare, del sistema casa, come anche quelli della produzione di apparecchi biomedicali o ancora la messa in sicurezza degli edifici e dei patrimoni artistici.
Per saperne di più – Guarda l’elenco completo dei corsi disponibili per la formazione di ‘super tecnici’: www.indire.it/its