Il Garante degli scioperi, già martedì aveva rivolto un invito al senso di responsabilità. Intanto è stato differito al 6 settembre lo sciopero di piloti e assistenti di volo di Alitalia, proclamato per venerdì dalla Federazione nazionale del trasporto aereo.
“Credo sia una vergogna, una vera vergogna che i sindacatiprendano i cittadini come ostaggio per le proprie rivendicazioni. Non contesto, ci mancherebbe, lo strumento dello sciopero in se, né le giuste richieste dei lavoratori, ma riteniamo che la protesta odierna sia doppiamente sbagliata, se si considera il caos ferroviario di due giorni fa e le partenze degli italiani per le vacanze estive. Per tale motivo oggi abbiamo presentato un esposto alla Procura di Roma affinché verifichi se il rifiuto dei sindacati di accogliere le richieste di autorità ed istituzioni, dal Garante degli scioperi al Ministero dei Trasporti, possa configurare possibili illeciti, dalla violenza privata nei confronti degli utenti all’interruzione di pubblico servizio” dichiara il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
Il Garante degli scioperi, già martedì aveva rivolto un invito al senso di responsabilità, chiedendo ai sindacati di “differire” gli scioperi nel trasporto ferroviario, pur essendo stati proclamati nel rispetto delle vigenti disposizioni, ha denunciato stamattina come la protesta abbia creato un “grave sacrificio del diritto alla mobilità dei cittadini”.
“La Lega è aperta a un incontro con tutti i sindacati che hanno chiesto di essere ascoltati dal governo. Riteniamo sia un nostro dovere informarci sui fatti e, allo stesso tempo, un loro diritto essere sentiti in tempi brevi. Siamo disponibili ad aprire un tavolo al quale sarà presente anche Edoardo Rixi, Responsabile nazionale Lega per le Infrastrutture”, ha dichiarato Alessandro Morelli, deputato della Lega e presidente in commissione Trasporti.
Intanto è stato differito al 6 settembre lo sciopero di piloti e assistenti di volo di Alitalia, proclamato per venerdì dalla Fnta, la Federazione nazionale del trasporto aereo al quale aderiscono Anpac, Anpav e Anp. La protesta era stata ridotta da 24 ore a 4 ore. Lo sciopero riprogrammato per settembre sarà di 24 ore.
Le ragioni della mobilitazione che hanno bloccato l’Italia sono quelle firmate nel documento unitario “Rimettiamo in movimento il Paese” approvato dagli esecutivi il 26 giugno scorso. I problemi da risolvere – secondo i sindacati – sono numerosi e gravi. “Manca una politica generale per il settore, il governo non fa scelte. L’Italia, un Paese strategico nella logistica, rischia di restare tagliato fuori. Manca una politica strutturale che prevenga gli infortuni e le morti sul lavoro. Sono richiesti maggiori investimenti, occupazione e regole chiare contro la contrazione salariale”.
Ma quanti scioperi all’anno ci sono in Italia? In Italia nel 2018 si sono svolti 1.400 scioperi che hanno coinvolto soprattutto i settori della raccolta e gestione dei rifiuti, il trasporto locale e il trasporto aereo. Sono numeri che in Europa ci pongono molto dietro la Francia, alla pari con la Spagna e davanti a Regno Unito e Germania. Le regioni dove si è scioperato maggiormente sono Campania, Lazio e Sicilia.
La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali è un’autorità indipendente, istituita con la legge 146/1990 (art. 12), che ha il compito di vigilare sul bilanciamento tra il diritto di sciopero e i diritti della persona protetti dalla costituzione (es. salute, vita etc.). Nella sua Relazione alla Camera del 2019, che riporta i dati relativi al 2018, si legge (pag. 131) che l’anno scorso sono stati proclamati in totale 2.109 scioperi. Di questi 720 sono stati revocati e 1.389 hanno avuto luogo: poco meno di quattro al giorno. Gli scioperi di carattere nazionale – tra quelli che hanno avuto luogo – sono stati 251, meno di un sesto del totale e più di uno ogni due giorni. Gli altri scioperi hanno invece avuto carattere locale o aziendale. Non sono compresi i cosiddetti “scioperi degli studenti”: non si tratta infatti di veri scioperi, non essendo gli studenti dei lavoratori. Sono invece compresi gli scioperi dei dipendenti del settore scuole (maestri, professori, personale Ata etc.). Il numero di scioperi proclamati risulta il più basso dal 2014, ma sostanzialmente in linea coi numeri dell’ultimo decennio.
Scritto da Francesca Fardelloni