Ti sei mai chiesto quante volete dici in una giornata, c6? Dopo aver partecipato al XI Forum Interregionale del Centro giovani imprenditori ti accorgerai che sono tantissime. Anzi ti accorgerai che forse é una delle domande che ripeti più spesso. C6? Lo chiediamo quando aspettiamo, quando parliamo, quando invitiamo.
Loro, i giovani imprenditori di Confindustria delle Regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria il 15 alle 15.00 hanno deciso di esserci. Appuntamento all’Auditorium della Tecnica di Roma, per vedere oltre l’orizzonte e capire come devono essere le imprese del futuro. Ed ecco la risposta che hanno elaborato: “le imprese di successo saranno, Esatte, Rapide, Leggere, Molteplici, Visibili e Consistenti”. “Queste parole non sono nostre, ma di Italo Calvino” ha dichiarato in apertura Fausto Bianchi, Presidente interregionale Giovani Imprenditori del centro. “Calvino le scrisse come proposte per la letteratura del terzo millennio. Noi, in un gioco di contaminazioni ed ibridazioni, le abbiamo scelte perché sono perfette per descrivere le imprese nell’era dell’innovazione e dell’Industria 4.0. Ecco perché il titolo #c6 – l’impresa moderna in sei caratteri”
Sul palco, dopo i saluti istituzionali di Filippo Tortoriello, Presidente di Unindustria, sette giovani imprenditori hanno incontrato sei senior del business ed insieme, guidati da Valeria Arancio e Annamaria Devanna di News in Learning Management, hanno condiviso storie, esempi, suggestioni ed ispirazioni per ognuna delle caratteristiche. Si è aperto con l’esattezza, interpretata dal giovane Marco Matarazzi di Software Engineer Verdini Srl e da Giorgio Zangarelli Presidente del centenario Stabilimento Tipografico Pliniana. “Esattezza come obiettivo a cui tendere, perché non si nasce mai perfetti”. Poi è venuta la leggerezza: “Non frivolezza, ma sottrazione di peso, ricerca dell’essenziale, come nelle pratiche filosofiche”.
A parlarne con Stefano Perazzelli, di Team Consulting Service Srl, sul palco Cinzia Turli Hr director e Umanista d’azienda in Lazzaroni SPA ed Amaretti di Saronno. Per la rapidità insieme a Roberto Miscioscia, CEO di Net In Progress Srl, Massimiliano Archiapatti, General Manager di Hertz Italia: “la rapidità non è velocità, ma piuttosto cambio di ritmo, uno scattare avanti, sapendosi però fermare per poi ripartire.” A parlare di molteplicità le gemelle Francesca e Veronica Feleppa, Founder Feleppa FvF Srl e Mauro Papalini, Presidente della Papalini spa. “Imprescindibile accogliere la molteplicità in ogni campo oggi.” A Lidia Cudemo, CEO di D-Hub studios, e Edoardo Narduzzi Presidente e CEO di Mashfrog spa la sfida di raccontare la visibilità, da intendersi anche “come visione, come sguardo dell’imprenditore. Ricordandoci che prima di essere imprenditori siamo sognatori”. Per la consistenza, proposta che Calvino non riuscì a completare perché mori’ prima, sul palco Valerio Rositano, Founder di Neoshu Group e Alessandro Canzian, Head Of Marketing & Sales Corporate Vodafone. “Consistenza come coerenza, come tenere il tempo, sapere dove si vuole arrivare e cambiare, senza perdere i propri valori”
[scrollGallery id=97]
In sala oltre al pubblico confindustriale anche giovani delle scuole superiori, tutti invitati da Fausto Bianchi ad accettare una nuova sfida: “Esserci. Fare la differenza. Perché se l’italia è il paese più bello del mondo, ora sta a noi farlo diventare anche il migliore del mondo” Con i saluti finali Marco Gay, presidente dei giovani di Confindustria, anche l’aggiunta di una settima proposta per esserci davvero: la Responsabilità “di cui il nostro progetto Adotta una scuola ne è una buona spressione. Ad oggi come giovani imprenditori abbiamo già raccolto 200mila euro per le scuole delle zone terremotate”.
Interessanti le proposte emerse in questo #c6, tutto costruito sull’incontro tra tradizione e innovazione, sulla contaminazione tra mondi diversi, perché come hanno ben detto le due moderatrici, Arancio e Devanna, rielaborando le parole di Josè Muriño: “Chi sa solo di management, non sa nulla di management”. #c6?
di Samantha Marcelli