“L’Erasmus è più importante che mai in tempi di ristrettezze economiche e di elevata disoccupazione giovanile: le competenze e l’esperienza internazionale acquisite accrescono le possibilità di lavoro dei tanti giovani che vi partecipano”. A parlare è Androulla Vassiliou, commissario europeo per l’istruzione.
La Commissione europea ha infatti pubblicato il mese scorso le statistiche relative al programma Erasmus ed è emerso che nell’anno accademico 2011-2012 sono stati più di 250mila gli studenti a studiare all’estero, un numero mai raggiunto da quando è nato il programma nel 1987. Ma cos’è l’Erasmus e soprattutto come funziona? All’orizzonte poi inizia a intravedersi un nuovo strumento importante per i tanti studenti e giovani lavoratori che vogliono ‘tentare la fortuna’ fuori dai confini nazionali: nel 2014 Erasmus si trasformerà in Erasmus+. Ecco cosa cambierà.
Erasmus – Si tratta di un programma comunitario di studio oltre i confini nazionali, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students. Nato 26 anni fa, a Erasmus partecipano i 28 membri dell’Ue più Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia e sancisce la possibilità a uno studente universitario europeo di effettuare, in una scuola straniera, un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria facoltà. Il nome deriva dall’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam che viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.
Da quando è stato creato ha mandato all’estero più di 3milioni di europei: è sempre più amato e popolare, tanto che le richieste superano sempre i posti disponibili in base al budget stanziato dall’Unione europea.
Oltre ai corsi universitari, in genere della durata di 6 mesi, durante i quali si percepisce un assegno di 252 euro mensili, che può essere accresciuto da fondi regionali o statali, Erasmus finanzia anche tirocini aziendali (50mila giovani vi hanno partecipato lo scorso anno) e la formazione per i docenti (oltre 46mila nel 2012).
Come fare – Lo studente interessato può consultare il bando Erasmus sul sito della propria facoltà, che esce generalmente nel mese di gennaio. Una volta effettuata la candidatura verrà valutato da un’apposita commissione che creerà le graduatorie il mese successivo: l’anno seguente lo studente potrà partire nel semestre scelto e potrà così svolgere diversi esami nell’università ospitante, che poi verranno riconosciuti in patria ai fini della Laurea.
Per gli studenti esclusi dalle graduatorie esiste tuttavia una possibilità di ripescaggio per le destinazioni nelle quali nessuno ha ancora fatto richiesta.
Numeri, mete e facoltà – La meta più ambita per l’Erasmus rimane la Spagna (39mila studenti nel 2012), come ha ben ricordato il film di successo del 2002, ‘L’appartamento spagnolo’, che racconta la vita di alcuni studenti europei a Barcellona, nel loro anno di studio all’estero.
Altre due mete che riscuotono interesse sono la Francia (28mila studenti stranieri nel 2012) e la Germania (27mila). Ma bisogna dire che la penisola iberica raccoglie anche un altro record: gli spagnoli sono, infatti, anche i più numerosi tra i giovani che si recano all’estero per studiare.
Gli italiani, invece, sono ancora poco meno del 10 per cento, 23.400 nel 2012, con un aumento del 6% rispetto all’anno scolastico precedente. Tra le città italiane, Bologna è la terza università per appeal, ovvero per numero di studenti ricevuti. Sei Paesi hanno visto peggiorare le statistiche: Bulgaria, Cipro, Estonia, Islanda, Liechtenstein e Romania. Il Regno Unito, poi, ha ospitato il doppio degli studenti che ha mandato fuori.
Sempre secondo le statistiche rilasciate dall’Ue, le facoltà che più si prestano a essere ‘mobili’ sono scienze sociali, economia e giurisprudenza, seguite dalle materia umanitarie, arte e poi ingegneria.
Erasmus+ – Dall’anno prossimo Erasmus sarà sostituito con Erasmus+, il nuovo progetto europeo che compatterà i programmi Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig, così come Youth in Action, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa ed Edulink.
Offrirà entro il 2020 a quattro milioni di persone la possibilità di studiare, formarsi, insegnare o fare volontariato all’estero. I fondi a disposizione per i prossimi sette anni saranno 14,5 miliardi di euro, con un aumento del 40 per cento rispetto ai finanziamenti destinati attualmente ai programmi per la mobilità dell’istruzione e della formazione.
Per saperne di più – Erasmus: http://ec.europa.eu/education
Erasmus+: www.lifelonglearningprogramme.org.uk
Il network degli studenti Erasmus: www.esn.org