E’ stato ripetuto più volte nel corso del 2015 che stiamo vivendo una fase del mercato del lavoro in cui il potere è nelle mani dell’offerta. Il nono rapporto annuale Talent Shortage Survey di ManpowerGroup dice che il 36% dei datori di lavoro riferisce di incontrare difficoltà nel riempire le posizioni vacanti, il valore più alto dal 2007. E il trend è in crescita in tutta Europa.
Di candidati c’è in effetti richiesta. Non solo nel prossimo futuro sarà più difficile trovarli, ma ci vorrà più tempo. A queste difficoltà si aggiungeranno quelle di ingaggiarli e di soddisfare le loro aspettative in termini di retribuzione. Infine, fare un’offerta non significa affatto che si arrivi all’assunzione. Per tutti questi motivi ai recruiter servono competenze nuove per essere competitivi e garantire che le persone selezionate vengano effettivamente a lavorare da loro.
Per riuscire ad adattarsi a un mercato nelle mani dell’offerta, chi si occupa di selezione del personale internamente alle aziende deve acquisire migliori capacità di selezione, personalizzare il processo per le posizioni più difficili da occupare e utilizzare processi di onboarding più intensi. Fare in modo che le offerte diventino assunzioni richiede però tempo ed energie. Come fare allora per superare queste difficoltà? La risposta è nel “recruitment hacking”, l’uso cioè di tecnologia e innovazione per automatizzare o rimuovere procedure di selezione a basso valore per sostituirle con azioni più efficienti che aiutano a individuare il candidato ideale per quella posizione in azienda.
Nell’e-book scaricabile Recruitment Hacking: Hire the Best First, il guru del recruitment Peter Gold fornisce esempi di tecniche pratiche e strumenti che possono aiutare gli uffici del personale a svolgere al meglio il proprio lavoro. Ecco secondo Cornerstone OnDemand, azienda leader nelle soluzioni tecnologiche per la gestione dei talenti, una selezione dei consigli più utili:
Fate una lista amore/odio – Per avere più tempo da dedicare al processo di assunzione, dovrete cominciare dalla vostra giornata lavorativa e rimuovere sistematicamente tutto ciò che vi impedisce di essere efficiente. Si inizia compilando una lista. Pensate a tutte le cose che fate in una tipica giornata o settimana lavorativa e quali di queste attività amate e quali odiate. Segnate tutte le attività nella colonna appropriata e ponetevi l’obiettivo di completare il 75% delle attività che amate e il 25% di quelle che odiate.
Quindi condividete la lista con il vostro team e verificate se qualcuno ami svolgere le attività che odiate: il semplice fatto che non piacciano a voi non significa che non possano essere amate da qualcun altro. Se qualcuno, o qualcos’altro, può occuparsi di parte delle attività che odiate, delegatele. Eliminare le attività sgradite, nelle quali siete probabilmente poco efficienti, vi renderà più felici e più produttivi.
Usate il pomodoro – Questo stile di lavoro non è per tutti, ma la tecnica del Pomodoro può essere un grande metodo per migliorare le abitudini di lavoro e guadagnare produttività. La tecnica si basa sull’uso di un timer Pomodoro per pianificare la giornata. Analizzate la lista delle attività della giornata e decidete quante sessioni da 25 minuti oltre gli intervalli possono essere contenute nella giornata. Questa tecnica aiuta a rimanere concentrati sull’attività da fare senza distrazioni: si tratta di eliminare il più possibile le cose che possono generare distrazioni, come email social, cellulare, ecc.
Riappropriatevi del vostro tempo – Avete la malsana abitudine di trattenervi un po’ troppo su Facebook o sui vostri siti preferiti durante la giornata di lavoro? Se la risposta è affermativa, allora RescueTime è quello che fa per voi. Questo tool è un mezzo fantastico per capire dove le ore vi sfuggano di mano e stabilire quanto vi distraete, per quanto pensiate di essere decisamente produttivi. Potete usarlo tanto sul desktop quanto sui dispositivi mobili e migliorare la produttività anche bloccando l’accesso a particolari siti in determinate fasce orarie e facendo scattare un allarme quando si supera il tempo assegnato alla navigazione su dati siti. Non fa risparmiare tempo in senso stretto, ma aiuta a rimanere concentrati.
Portate app di terze parti sul vostro ATS (Applicant Tracking System) – Integrare app di terze parti nel vostro ATS può veramente migliorare l’efficienza. Molti dei più popolari permettono di postare le ricerche di personale su diverse bacheche, effettuare videointerviste e aggregare le ricerche su diversi database come Linkedin o Monster. Se usate un ATS con API aperte, come Cornerstone Edge, tale integrazione è semplice. L’offerta Platform-as-a-Service consente ai clienti di integrare la loro suite Cornerstone Unified Talent Management con altri sistemi per la gestione della forza lavoro per massimizzare l’effetto dell’investimento in sistemi per la gestione del capitale umano. Ciò offre la flessibilità necessaria per creare nuove applicazioni per personalizzare l’esperienza utente, ampliare i dati sui talenti o personalizzare le funzioni per particolari necessità di business.Da una recente ricerca di Cornerstone OnDemand su un gruppo di 53 recruiter interni alle aziende è emerso che i compiti amministrativi sono quelli che occupano più tempo. Gli intervistati hanno dichiarato di spendere circa due ore al giorno in attività amministrative. Più di un giorno a settimana. Tutte queste iniziative possono aiutare a limitare il lavoro amministrativo di cui i recruiter devono farsi carico quotidianamente.
di Colette Wade,
Regional VP, EMEA Marketing & Business Development di Cornerstone OnDemand