Deliveroo sbarca in tutte le città italiane, l’ultima Pistoia. Assume e spopola, ma con una richiesta specifica: flessibilità. Nel frattempo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale proprio quel decreto legge (“Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”) che tutela i riders. Probabilmente l’ultimo atto legislativo del “vecchio” Governo Conte, deliberato nel consiglio dei Ministri del 6 agosto 2019, entra ufficialmente in vigore oggi.
A tutela dei riders inquadrati come lavoratori autonomi viene ridotto il “cottimo“, prevedendo che possano essere retribuiti in base alle consegne effettuate ma in misura non prevalente. Viene, cioè, disposto che i contratti collettivi possano definire schemi retributivi modulari e incentivanti e viene prevista una paga oraria, con un salario minimo orario anche per il tempo di attesa delle chiamate, a condizione che, per ciascuna ora lavorativa, il lavoratore accetti almeno una chiamata.
La norma prevede che ai lavoratori che operano tramite app – esecuzione della prestazione mediante piattaforme anche digitali – vengano riconosciuti diritti, prerogative, retribuzioni e contribuzioni proprie dei dipendenti dell’azienda per cui lavorano. In pratica, viene disposto che a questo tipo di lavoratori si applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato. La retribuzione, ad esempio, non potrà essere inferiore al livello fissato dal CCNL dell’azienda per mansioni equivalenti.
Per quanto riguarda i parasubordinati iscritti alla Gestione Separata INPS, non titolari di pensione e privi di altra tutela obbligatoria, aumentano le garanzie, per malattia e maternità. Più in particolare vengono ridotti ad un mese di contributi versati alla Gestione Separata nei 12 mesi precedenti, invece di tre, i requisiti di contribuzione per il diritto all’indennità giornaliera di malattia, a quella di degenza ospedaliera, al congedo di maternità e al congedo parentale. Restano fermi gli altri requisiti. L’indennità di degenza ospedaliera viene inoltre aumentata del 100%.
Una norma, dunque, che inserisce importanti tutele per questi lavoratori in merito a malattie, ricoveri e maternità-paternità. Il decreto modifica l’articolo 2 del Jobs Act che considera come “lavoro subordinato” anche quello organizzato dal datore di lavoro “mediante piattaforme anche digitali”. Il decreto, spiega il ministero del lavoro, interviene poi sulle aree di crisi complessa di Termini Imerese, di Isernia e in Sardegna per i lavoratori Alcoa. Nel provvedimento sono inserite anche le norme per i lavoratori dello stabilimento Whirpool di Napoli, la copertura dei progetti di lavoratori socialmente utili fino al 31 dicembre 2019 e l’avvio di un percorso di stabilizzazione per il personale precario di Anpal Servizi.