Esiste un nuovo accordo per le collaborazioni nell’ambito delle ricerche di mercato ed è stato da poco siglato con il 97,8% di voti favorevoli tra i sindacati di categoria UIL Temp, Felsa CISL, NIdiL CGIL e Assirm (Associazione nazionale Istituti di Ricerche di Mercato, Sondaggi di Opinione e Ricerca Sociale). Scopo dell’intesa, entrata in vigore dal 1° gennaio scorso, migliorare le condizioni di lavoro dei collaboratori a progetto del settore definendone categorie professionali (intervistatori telefonici, intervistatori professionali, rilevatori, codificatori e shoppers) e compensi.
I soggetti coinvolti – Centosessanta gli istituti di ricerche di mercato, sondaggi d’opinione e ricerca sociale interessati dall’accordo in tutto il territorio italiano (54 sono quelli associati) tra cui Ipsos, Doxa, Eurisko, Unicab Italia, Nielsen. Ventimila sono invece i contratti a progetto in Italia nel settore delle ricerche di mercato coinvolti nell’accordo che nell’arco di un anno, si stima, realizzino circa 18.000 progetti. Un lavoro sempre più importante secondo le parole del Segretario Generale della UIL Temp Magda Maurelli: “Oggi l’analisi dell’opinione pubblica assume un ruolo sempre più significativo nelle società moderne perché permette di avere una panoramica sulla situazione sociale, economica e politica del Paese”.
Il percorso compiuto – Il raggiunto accordo ha visto la partecipazione attiva dei lavoratori alle assemblee da Milano a Roma a Bari e ha richiesto un anno di lavoro in un periodo in cui, ha ricordato il Segretario esprimendo soddisfazione per il risultato raggiunto, “il settore sta vivendo un periodo di grandi difficoltà a causa della crisi e della mancanza di commesse pubbliche e private. Senza contare l’intervento della Riforma Fornero e le iniziali previsioni della legge 92/2012 in merito alle collaborazioni a progetto modificate successivamente dalla legge 99/2013 e dalle circolari del Ministero del Lavoro che hanno esteso la possibilità di applicazione di tale contratto ai settori del recupero credito e delle ricerche di mercato”.
I contenuti – Come riassunto ancora dal Segretario, “l’intesa disciplina l’attività di varie figure lavorative nel rispetto della natura autonoma della prestazione, valorizzando le singole professionalità e demandando alla contrattazione aziendale la regolazione di temi legati all’organizzazione del lavoro, alla parte variabile dei compensi e alla formazione”. L’individuazione di una paga per gli intervistatori telefonici che prevede, oltre a un compenso minimo orario garantito, una progressione che in 3 anni e mezzo porterà il compenso al IV (operatore senior) e V (operatore junior) livello del CCNL Terziario, è stato uno dei punti principali su cui si è lavorato (es. per intervistatore telefonico junior si passa dai 5 euro lordi all’ora del 2014 ai 7,20 del 2017). Se per codificatori e rilevatori sono stati stabiliti compensi minimi orari che passeranno in tre anni da 7 a 8,40 euro, per quanto riguarda invece gli intervistatori face to face le paghe sono superiori a tutte le altre categorie (18 euro all’ora). L’accordo apre inoltre un percorso di verifica sulle tipologie contrattuali utilizzate e sull’eventuale trasformazione dei rapporti di lavoro.
Importanza dell’accordo e prossimi passi – “Dopo tanti anni si è giunti a una definizione di regole uguali per tutti e quindi non più demandati alla singola contrattazione individuale, nella quale a scegliere era sempre l’impresa, ma a un accordo collettivo che garantisce ai singoli lavoratori l’esigibilità dei propri diritti – ha commentato il Segretario – È ora fondamentale mettere in campo sistemi necessari affinché le regole che ci siamo dati vengano rispettate nelle aziende, abituate fino ad oggi a decidere autonomamente in merito a compensi e organizzazione del lavoro. In questi giorni stiamo iniziando ad aprire i tavoli aziendali sulla contrattazione di secondo livello, dove è fondamentale il rapporto con i delegati sindacali e gli iscritti. Nelle prossime settimane inoltre riteniamo sia necessario che si apra una trattativa istituzionale per quanto attiene le condizioni degli appalti pubblici e privati nel settore delle ricerche di mercato”.