Arriva sotto Natale un regalo davvero speciale per sei architetti. A loro insaputa si sono ritrovati a lavorare ‘gomito a gomito’ con un archistar del calibro di Renzo Piano. Sì, perché il famoso architetto ha mantenuto la promessa fatta a fine agosto, quando non appena nominato senatore a vita da Giorgio Napolitano, avevo dichiarato: “Con questo stipendio, farò lavorare sei giovani”. Ecco com’è andata e chi sono i sei meritevoli.
Com’è andata – Tutto è nato da un bando anonimo on-line. Diceva che si cercava un architetto per un progetto sulle carceri, ma non c’era la firma di Piano. Poi, ai selezionati è arrivata improvvisamente la telefonata dallo studio dell’architetto-senatore e lì, per alcuni di loro, è stata davvero una bella sorpresa. Insomma, un’occasione che ti cambia la vita. “Non volevo dei raccomandati – ha dichiarato Renzo Piano – e così ho pensato a un tradizionale annuncio, senza mettere il mio nome”.
Insomma un’interessante risposta per chi criticava la scelta di Piano senatore a vita, etichettandola come uno spreco: “Si buttano via soldi pubblici per dare un vitalizio ad altri senatori a vita”, avevano detto alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle alla nomina di Piano e degli altri nuovi senatori.
Chi sono – In poco tempo si è formata tra seicento candidati una rosa di architetti ideali. Alla fase finale sono arrivati: Francesco Giuliano Corbia, 29 anni, di Alghero, una laurea a Firenze e un master a Barcellona in urbanistica; Eloisa Susanna, 32 anni, di Cosenza, laureata alla Sapienza e con alle spalle una collaborazione nello studio di Massimiliano Fuksas; Michele Bondanelli, 38 anni, originario di Argenta (Ferrara), che vanta studi a Venezia ed è specializzato nel restauro di centri storici; Federica Ravazzi, 29 anni, di Alessandria, è invece esperta in progettazione di scuole; Francesco Lorenzi, 29 anni, romano, è laureato alla Sapienza, con esperienze in Spagna, Argentina e Polonia; Roberta Pastore, 32 anni, di Salerno, è laureata a Napoli e ora è impegnata nel nuovo auditorium di Salerno.
E’ questa la squadra dei sei architetti di trent’anni, tre donne e tre uomini, che per un anno potranno lavorare con l’architetto. La squadra si chiama ‘giovaniarchitetti G124’, dal numero della stanza di Renzo Piano Senatore a Palazzo Giustiniani. L’ufficio G124 sarà anche il luogo in cui i ragazzi si incontreranno col Maestro per partire coi lavori, già dal 23 gennaio.
Il loro lavoro – Il loro compito è stato stabilito nella riunione tenutasi alla Fondazione Renzo Piano a Punta Nave, a Genova: i sei giovani, coordinati da tre tutor, l’ingegnere Maurizio Milan e gli architetti Mario Cucinella e Massimo Alvisi, lavoreranno su proposte di legge, materiale per interrogazioni parlamentari e progetti concreti per le disastrate periferie di Roma, Milano, Napoli, Torino e Genova, uno dei temi che stanno più a cuore a Renzo Piano. Il motivo di questa priorità sta nel fatto che in Italia circa il 90% degli abitanti delle città vive in periferia.
“È anche un modo – ha detto Piano alla presentazione del suo nuovo giovane team a Genova – per dare un segnale di controtendenza a una generazione d’italiani ricchi di qualità, ma ormai rassegnati a non vedere riconosciuti i propri meriti. Ormai l’Italia è l’unico paese d’Europa dove i concorsi, quelli veri, non si fanno più. Qui nessuno ha avuto bisogno di conoscere nessuno, di farsi raccomandare, sono stati selezionati fra oltre seicento candidati e quasi tutti con curriculum notevolissimi”.
Futuro – Il progetto, secondo quanto si apprende da Renzo Piano, ha una durata di un anno e nel 2015 e 2016 ci saranno altri ragazzi che verranno selezionati per la sua squadra g124.