Sono 28.763 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il Reddito di Cittadinanza. Nell’ultimo mese si è avuto un segno di accelerazione: +63,6% rispetto ad una precedente rilevazione. Nello specifico, il 67,2% ha un contratto a tempo determinato, il 18% a tempo indeterminato, il 3,8% in apprendistato; il 67,9% ha un’età inferiore ai 45 anni e il 58,6% sono uomini e il 41,4% sono donne. E’ quanto emerge da una nota diffusa da Anpal.
Un Patto per il lavoro. Non solo: al 13 dicembre sono stati attivati 422.947 beneficiari, – spiega Anpal – convocati dai centri per l’impiego, per poter partecipare alla prima fase preparatoria del più ampio percorso finalizzato alla ricerca del lavoro e a ricevere un’offerta congrua nei prossimi mesi. È il 53% di un totale di 791.351 avviabili al lavoro, cioè quella parte dei beneficiari che risultano tenuti a sottoscrivere un Patto per il lavoro (gli altri vengono inviati ai Comuni per sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale).
Il percorso – rileva Anpal – prevede la convocazione, il primo appuntamento, la verifica degli esoneri, la presa in carico (Patto di servizio), cui segue un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro (Patto per il lavoro). Ad oggi 331.614 (78% dei convocati) hanno iniziato questo percorso e si sono presentati alla prima convocazione. 44.166 gli esonerati, 7.713 i rinviati al Patto per l’inclusione, 15.016 indicati come sanzionabili. Ad oggi sono stati sottoscritti 220.430 Patti di Servizio (67% dei presenti alla prima convocazione).
La fase 2 del Reddito di Cittadinanza, quella in cui il beneficiario viene assistito in un percorso di accompagnamento al lavoro, sta uscendo dal periodo di rodaggio (le convocazioni sono cominciate a settembre) e sta progressivamente entrando a regime. Presto, entro gennaio, – prosegue Anpal – partirà anche la misura di politica attiva dell’Assegno di ricollocazione. Un’accelerazione certificata dai numeri e realizzata grazie all’impegno delle Regioni e anche al contributo dei Navigator che, insieme a 341 operatori specializzati di Anpal Servizi, stanno supportando i centri per l’impiego, nel quadro dell’assistenza tecnica così come concordata con le Regioni stesse.
I dati. Nello specifico – prosegue Anpal – i 2.366 Navigator contrattualizzati al 31 ottobre 2019 (al netto dei 416 della Campania attivati di recente): hanno supportato gli operatori dei Cpi nella convocazione e accoglienza di 109.709 beneficiari del RdC, di cui 24.014 a settembre e 85.695 ottobre (+ 257%) e hanno assistito gli operatori dei Cpi nella gestione del primo appuntamento e dei colloqui orientativi di 33.110 beneficiari del RdC, di cui 8.608 a settembre e 24.502 a ottobre (+185%).
Il cambiamento in atto. “Comunichiamo questi dati con grande soddisfazione, poiché indicano come il Reddito di Cittadinanza – ha dichiarato il presidente Anpal Mimmo Parisi – stia funzionando su tutto il territorio, compreso il Mezzogiorno, dimostrandosi uno strumento non solo finalizzato a ridurre la povertà ma anche favorire l’occupazione, per persone particolarmente in difficoltà. In questo modo possiamo restituire a queste persone una vera dignità. Il vero cambiamento in atto è che ora c’è a livello nazionale un percorso condiviso, in cui le persone che si recano ai centri per l’impiego e vengono accompagnate in modo continuativo alla ricerca di un’occupazione. Questo avviene su tutto il territorio e con le stesse modalità”.