Entro il 15 novembre 2019 sarà disponibile il modulo di richiesta dell’agevolazione, denominato “Srdc – Sgravio Reddito di Cittadinanza”, che consente alle imprese, che assumono titolari di Reddito di cittadinanza, di avere l’esonero dei contributi previdenziali nel limite dell’importo mensile del Rdc, percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione. Lo sgravio si avrà per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute dal beneficiario stesso (ma comunque per almeno 5 mensilità), per un importo non superiore a 780 euro mensili.
Il datore di lavoro interessato ad accedere all’incentivo – spiega l’Inps – dovrà inviare la domanda telematica per il riconoscimento dell’agevolazione, nonché la determinazione dell’importo e della durata. L’Istituto verificherà che il datore di lavoro abbia comunicato la disponibilità dei posti vacanti (vacancy) alla piattaforma digitale dedicata al Rdc presso l’Anpal, calcolerà l’ammontare del beneficio e verificherà che per quel datore di lavoro vi sia possibilità di riconoscere aiuti de minimis.
Lo sgravio sarà riconosciuto – prosegue l’Inps – in base alla minor somma tra il beneficio mensile del Rdc spettante al nucleo familiare, il tetto mensile di 780 euro e i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore calcolati con riferimento al rapporto di lavoro a tempo pieno. Pertanto, in caso di assunzione a tempo pieno e successiva trasformazione in part-time l’importo dello sgravio sarà ridotto.
I controlli. L’Inps ricorda che nella istanza di autorizzazione sarà necessario indicare se l’assunzione del beneficiario del Rdc riguardi un’attività lavorativa coerente con il percorso formativo, seguito in base al patto di formazione. In questo caso – precisa l’Inps – il datore di lavoro avrà un beneficio ridotto perché una quota dell’incentivo viene riconosciuta, sempre in forma di sgravio contributivo, anche all’Ente di formazione che ha qualificato o riqualificato il lavoratore assunto. A seguito dell’autorizzazione al godimento dell’agevolazione, l’Istituto, l’Anpal e l’Ispettorato del lavoro effettueranno i controlli di loro pertinenza “volti ad accertare l’effettiva sussistenza dei presupposti di legge per la fruizione dello sgravio”.