Si è svolto questa mattina in video conferenza il secondo incontro convocato dal Ministro Enrico Giovannini sul Piano nazionale di ripresa e resilienza sul tema della mobilità sostenibile. Lo hanno comunicato in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil.
Il Ministro ha precisato che il PNRR è una parte delle risorse che sono previste per il rilancio e la trasformazione che saranno integrate dai fondi europei e nazionali già previsti, per questo bisogna avere una visione integrata dei progetti.
Come FIOM abbiamo sottolineato il ritardo tecnologico nel settore della produzione di mobilità e come, oltre alla rivoluzione tecnologica, ad incedere sull’intera filiera ci sono ulteriori fattori, su tutti la mancanza di una visione industriale e gli assetti proprietari a partire dalla nascita di Stellantis che potrebbe avere impatti sulla tenuta del tessuto industriale e occupazionale. Inoltre la sostenibilità per la FIOM è quella ambientale ma soprattutto sociale e quindi della tenuta occupazionale, occorre quindi affiancare il PNRR con accordi specifici di settore.
Rispetto alle risorse appostate per la mobilità pubblica abbiamo rilevato lo stato del TPL su gomma e ferro. In particolare la diminuzione di chilometri serviti, di mezzi e la qualità degli stessi e che le risorse appostate complessivamente potrebbero non bastare all’ammodernamento e sicuramente non sono sufficienti ad ampliare il servizio. Inoltre bisogna intervenire per accelerare le gare pubbliche e individuare strumenti di tutela della filiera nazionale.
Sul settore dell’auto che vede impiegati circa 1.500.000 di lavoratrici e lavoratori e migliaia di aziende c’è bisogno di un piano strategico per la trasformazione con l’obiettivo di tutelare la ricerca e lo sviluppo, la capacità di produzione e l’occupazione con un intervento specifico in particolare per il ricambio generazionale.
La FIOM ha chiesto al Ministro di sollecitare l’apertura di tavoli interministeriali con la partecipazione di aziende e organizzazioni sindacali che oltre ad occuparsi della decarbonizzazione discutano di come rilanciare la buona occupazione. Il Ministro ha già fatto partire approfondimenti sulla filiera industriale complessiva della mobilità e sulla filiera industriale degli autobus proprio per affrontare in maniera ampia l’impatto delle trasformazioni. L’impegno infine è quello di proseguire nel dialogo con le parti sociali su tutti i temi che investono il settore.
Per la FIOM è un approccio che va decisamente nella giusta direzione ma, pur comprendendo l’urgenza posta dal Recovery Plan, è necessario accelerare poiché le risorse economiche ci sono, bisogna spenderle bene e velocemente ma ciò si può fare a partire dal lavoro stabile e di qualità.