I titolari della P.a, Giulia Bongiorno, e del Mef, Giovanni Tria, hanno firmato un decreto subito dopo Ferragosto per sbloccare oltre 5 mila assunzioni. Un’operazione che tiene conto dello svuotamento che si sta concretizzando proprio in questi giorni. Dal mese in corso Quota 100 è infatti partita anche tra gli statali. Complessivamente, tra pensioni anticipate e non, sono previste circa 250 mila uscite solo per quest’anno. Il decreto che cerca di mettere argine all’esodo deve essere adesso registrato dalla Corte dei Conti e poi pubblicato in Gazzetta. Le assunzioni, che fanno leva sulle risorse del 2019, non possono essere finalizzate prima del 15 novembre, come imposto dalla precedente manovra.
Un provvedimento complesso. Tante le attività che rientrano nel provvedimento: autorizzazioni ad assumere, bandire nuovi concorsi, spostare personale, scorrere graduatorie, portare a full time dipendenti part time. In ogni caso si utilizzano i canali preferenziali indicati nella legge Concretezza, per velocizzare gli ingressi, tra cui la cosiddetta ‘Scia’ delle assunzioni, con i controlli non più ‘ante’ ma ‘post’. E ancora, è anche previsto il cumulo dei budget riferiti agli anni scorsi, in modo da fare gruzzolo.
I numeri. Si tratta di un mega concorso per il reclutamento di 800 unità al ministero dell’Interno, a cui si aggiungono 130 prefetti e altre 877 immissioni tra selezioni nuove e già espletate. Guardando ai ministeri, spicca anche Via Venti Settembre con 411 ‘immatricolazioni’, sommando vincitori e idonei. Un concorso è previsto pure per il ministero dell’Istruzione, che tra vecchie liste e trasformazioni vedrà stabilizzazioni per centinaia. Decine poi le assunzioni che toccheranno i ministeri del Lavoro, dello Sviluppo economico o della Giustizia. Non resta esclusa la presidenza del Consiglio dei ministri (107 posti).
Importanti ingressi per le agenzie fiscali. Per le Dogane previste 628 posizioni, per le Entrate, 347. Tra i bandi autorizzati uno dei più pesanti interessa l’Automobil Club d’Italia: 280 tra funzionari, dirigenti, assistenti e tecnici. Di fronte ai pensionamenti è ancora una goccia nel mare, ma il decreto di agosto succede a quello che a luglio aveva dato l’ok a più di 5.200 assunzioni e 4.900 posti da mettere a concorso. Fin qui la P.a centrale, rimasta a secco di assunzioni negli anni precedenti a causa dello stop al ricambio.
Diverso il discorso per comuni e ospedali. Qui si può già assumere, ma la decentralizzazione, come rimarcato dai sindacati, può pesare rallentando il turnover. Lo Stato cerca intanto di dare l’input, non dimenticando di concedere il lasciapassare a un altro pacchetto di ingressi.