Sono i lavoratori invisibili quelli che oggi gridano “vogliamo lo stipendio” in via Molise al presidio presso il Ministero dello Sviluppo Economico. – Lo riferisce in una nota stampa la Fisascat Cisl -. Tante le lavoratrici e i lavoratori di Manital e delle consorziate che oggi si sono ritrovati compatti per protestare contro il mancato pagamento delle retribuzioni di Maggio, contro una società che non dà alcuna speranza sul loro futuro retributivo, così si legge nella nota.
Persone che attraverso il loro lavoro rendono possibile il funzionamento di tanti enti pubblici, eppure per loro mancano spesso i soldi. Lavoratrici e lavoratori a cui sono applicati contratti con paga oraria bassissima, che soffrono perché ormai stremati dai tanti ritardi e non riescono a vivere dignitosamente, questo uno dei tanti slogan che i lavoratori hanno urlato per tutta la mattinata a voce alta ed è anche la domanda che le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti insieme a una delegazione di rappresentanti sindacali hanno portano all’attenzione dell’Ufficio del Capo Gabinetto e Amministrativo del Ministero dello Sviluppo Economico.
I sindacati hanno riferito al Ministero la gravissima situazione in cui versano i lavoratori e del comportamento della società Manital che da troppo tempo non dà certezze sui pagamenti sia sul territorio romano, ma anche nazionale. Il Ministero ha risposto impegnandosi a convocare nei prossimi giorni sia Manital che i sindacati con l’impegno di un intervento su una società che opera nell’ambito degli appalti pubblici a livello nazionale.
La preoccupazione dei sindacati non è solo sui prossimi stipendi, ma sulla stabilità di questa società alla quale gli istituti bancari non danno più credito, situazione sempre più preoccupante anche in vista dei prossimi cambi appalti che la vedono vincitrice in taluni casi. Le sigle sindacali promettono battaglia con iniziative quali assemblee e scioperi fino quando non si avranno risposte chiare sulla società, fin quando i lavoratori non saranno rassicurati sul loro futuro. Sara Imperatori (Fisascat Cisl Roma) ha detto: “chiediamo chiarezza e certezza sul futuro dei oltre 1500 lavoratori coinvolti e puntualità nello stipendio. Vogliamo Dignità per le lavoratrici e i lavoratori”.