Milano – Nell’Italia del lavoro negli ultimi anni ci sono state molte figure che si sono caratterizzate per una impennata di richieste da parte delle aziende italiane. Tra queste c’è senz’altro la richiesta dei Facility Manager, cioè profili manageriali che si occupano dell’utilizzo dei workplace, delle riparazioni, delle manutenzioni e degli interventi relativi all’efficienza energetica e alla qualità dell’ambiente. E questi, va sottolineato, sono solamente alcuni dei compiti principali di questi professionisti.
La domanda di Facility Manager è aumentata negli ultimi anni, e continuerà a farlo in futuro. Del resto è lo stesso mondo del Facility Management a svilupparsi in modo continuo e accelerato: stando a un report Markets and Markets, per questo ambito si prevede una crescita dai 32.21 miliardi di dollari del 2017 ai 59.33 miliardi del 2023, con un Compound Annual Growth Rate (CAGR) dell’11.4%. Tutto questo è reso possibile dallo sviluppo degli strumenti più innovativi di Big Data e di Data Analysis, sempre più indispensabili per il Facility Manager. A confermare la crescente domanda di Facility Manager da parte delle imprese italiane è Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati, che aggiunge che “la maggior parte delle aziende ha iniziato a capire che, per migliorare la produttività, è necessario contribuire alla qualità della vita all’interno dell’impresa, e questo è uno degli obiettivi chiave di chi si occupa di Facility Management”.
A spingere il Facility Manager al centro dell’attenzione degli amministratori e degli esperti di selezione del personale è il fatto che attorno a questa figura si congiungono i principali temi che stanno a cuore alle aziende in questo periodo: il Facility Manager ha infatti voce in capitolo per quanto riguarda la qualità degli ambienti lavorativi, la gestione dell’energia, la sicurezza aziendale e la gestione dei dati. “Non va poi trascurato il fatto – continua Carola Adami – che la trasformazione digitale sta mutando velocemente il ruolo stesso del Facility Manager, il quale può avere accesso a miriadi di dati per incentivare l’innovazione aziendale”.
Come sottolineato più volte nell’ultimo periodo dagli esperti del settore infatti il Facility Manager non può più essere considerato come un costo per l’azienda perché si tratta di un ruolo chiave per il supporto del business. Così dalla mera missione di riduzione dei costi, il Facility Manager si è spostato verso nuove dimensioni strategiche e decisionali per l’azienda.
Ma quali sono i temi principali, le tematiche prioritarie che le aziende riconoscono al Facility Manager? Si parla sempre più spesso di manutenzione predittiva, di efficienza energetica, di sicurezza e, guardando soprattutto al futuro – ma neanche troppo lontano – di data monetization. Da questo punto di vista, dunque, il Facility Manager è diventato una figura attraente per le imprese dei più differenti settori, dalle costruzioni alla manifattura, passando per il retail e per la ristorazione. Indubbiamente, però, è necessario essere in grado di selezionare il Facility Manager giusto per la propria impresa.
“Per gestire in modo ottimale gli spazi e i servizi integrati, – sottolinea Carola Adami – il Facility Manager deve vantare grandi doti organizzative, una profonda conoscenza tecnica del settore, una spiccata managerialità e la capacità di sfruttare i più moderni strumenti per l’analisi dei dati. Poiché questo professionista è chiamato a gestire e a ottimizzare tutti gli spazi che ci circondano, inoltre, – continua – è fondamentale riuscire a selezionare un professionista con uno sguardo a 360 gradi, peculiarità piuttosto rara e difficile da individuare”.