“Fare chiarezza sui numeri e intervenire sul contrasto all’evasione che non e’ solo fiscale ma anche contributiva”. Queste le richieste del presidente di Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità, Mario Mantovani in vista del “Tavolo” sulle Pensioni in programma lunedì prossimo al Ministero dello sviluppo economico; un incontro al quale la confederazione dei manager chiede ufficialmente di partecipare.
“Troppo spesso – afferma Mantovani – le pensioni sono state utilizzate come strumento di consenso, di ristrutturazione settoriale, di sussidio al reddito familiare. Troppo spesso tentazioni demagogiche hanno distorto la realtà dei fatti. In particolare vengono criminalizzate le pensioni più alte, tacendo il fatto che sono spesso originate da versamenti contributivi molto alti e già scontano meccanismi di solidarietà attraverso metodi di calcolo penalizzanti. E non sempre tra chi percepisce pensioni basse, vi sono lavoratori indigenti, bensì tanti che hanno potuto versare contribuzioni limitate”
Per il Presidente Cida “due sono i fattori critici. il primo è fare chiarezza sui numeri, giungendo a una netta separazione contabile della previdenza dall’assistenza anche con l’introduzione di un’Anagrafe nazionale dell’assistenza; il secondo è un adeguato intervento sul contrasto all’evasione che non è solo fiscale ma anche contributiva”. Auspichiamo inoltre, dice il responsabile Cida, un aumento delle detrazioni fiscali per versamenti alla previdenza complementare, nonché azioni utili ad estendere l’ambito d’applicazione della medesima”. La Cida è stata costituita nel 1946 e supporta da quella data le istanze provenienti dalla dirigenza e dalle alte professionalità.