“Dall’Istat un quadro allarmante: troppe iniquità e divari Nord-Sud anche nel sistema previdenziale. Un pensionato su tre vive con 1000 euro al mese. Molti non superano i 500 euro. Le donne sono penalizzate per la loro carriera discontinua. Intervenire è un dovere morale”. Così la segretaria generale Cisl Anna Maria Furlan, interviene, via twet, sulla questione Previdenza e Pensioni alla vigilia dell’incontro tra sindacati e governo, domani sul tema Fisco e Tasse e venerdì prossimo propio sul tema Pensioni.
Sul tema Pensioni interviene anche il segretario nazionale Uil Carmelo Barbagallo: “I dati Istat sulla condizione economica dei pensionati non fanno altro che confermare le nostre preoccupazioni e avvalorare le nostre rivendicazioni. Aumentare le pensioni non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di efficienza economica. Se oltre 16 milioni di nostri concittadini avessero più risorse per i loro consumi, crescerebbe la domanda di beni e servizi prodotti per il mercato interno”.
“Sono più del 75% -prosegue Barbagallo– le imprese che potrebbero trarre vantaggio, in termini di produzione e di occupazione, da questa situazione. Dunque, al tavolo sul cuneo fiscale che si insedierà il prossimo venerdì a Palazzo Chigi, noi chiederemo una riduzione delle tasse anche per i pensionati italiani che, è bene ricordarlo sempre, pagano, in media, il doppio delle tasse pagate dai pensionati europei”.
Il leader di Cgil Maurizio Landini si concentra sulla questione tasse “il primo obiettivo è cominciare a ridurre la tassazione sul lavoro dipendente, cioè aumentare il netto in busta paga dei lavoratori. È un inizio perché poi bisogna riformare in tempi rapidi tutto il sistema fiscale affinché anche i pensionati e tutti i lavoratori dipendenti paghino meno tasse, la lotta all’evasione fiscale diventi davvero una lotta senza quartiere, il principio della progressività – e cioè che chi più prende e più possiede più deve contribuire – diventi la regola fondamentale”.
“Inoltre – prosegue Landini– il 27 gennaio partirà finalmente il confronto per cambiare la Legge Fornero, una legge sbagliata. Sarebbe da irresponsabili non cambiare una norma così iniqua e che ha creato tanti problemi. I giovani devono avere la certezza di una pensione nel futuro, le donne devono vedere riconosciute le loro differenze di genere e non pagare due volte per questo, i lavori più pesanti per loro natura devono portare le persone ad andare in pensione prima. Contemporaneamente – prosegue il leader Cgil – c’è bisogno di avere una legge sulla non autosufficienza ed è venuto il momento di una rivalutazione delle pensioni. Questi sono i temi centrali che vogliamo affrontare e che sono la condizione per fare ripartire gli investimenti e ricostruire una solidarietà e una giustizia sociale nel nostro Paese. Se questi risultati arriveranno bene, se dovessimo trovare problemi preparatevi, – conclude – come ci siamo mobilitati lo scorso anno, saremo pronti a riempire le piazze anche quest’anno”.