Succede a Ostia, X Municipio, e precisamente nel Plesso Parini di Via delle Azzorre, Plesso Acqua Rossa di Largo delle Marianne e il Plesso Amendola Guttuso di Via dell’Idroscalo. La Dirigente Scolastica – spiegano i sindacati – in forza da un anno e che gestisce i tre plessi, decide di sospendere la mensa autogestita a causa del forte indebitamento accumulato nel tempo e di conseguenza circa 1000 bambini si ritroverebbero “a digiuno” sin dall’apertura delle scuole.
Il servizio di refezione scolastica non può essere un panino portato da casa (la Cassazione si è già pronunciata negativamente nel merito), basti pensare che all’interno delle scuole ci sono bambini celiaci, soggetti allergici o che hanno bisogno di diete particolari ed esigenze diverse, pertanto, la contaminazione batteriologica, potrebbe mettere seriamente a rischio la loro salute. È inaccettabile che una Dirigente neghi il diritto ad un’alimentazione corretta e porti al licenziamento circa 30 lavoratrici che ogni giorno e da anni svolgono un servizio così prezioso per la cittadinanza come quello di preparare, sporzionare e distribuire i pasti alla piccola utenza, nonché ad insegnare un’equilibrata educazione alimentare.
Non ci stiamo, – assicurano i sindacati in una nota. – Il Comune di Roma, le Istituzioni, il Miur, devono farsi carico della problematica per garantire la continuità del servizio, la salvaguardia della salute dei bambini, l’occupazione e il salario dei dipendenti.
“Non avendo ricevuto conferme chiare e risolutive rispetto alle problematiche ripetutamente esposte, confermiamo lo sciopero delle mense scolastiche programmato per il 16 e 17 settembre – spiega Cristina Silvestri, dirigente Fisascat Cisl di Roma Capitale e Rieti -. Ribadiamo la disponibilità con il Comune di Roma ad un confronto serio atto a dirimere definitivamente le criticità evidenziate nel bando mense scolastiche. Rispetto alla sospensione del servizio mensa scolastica ad Ostia – continua Silvestri – chiediamo all’amministrazione di prendere una posizione volta a salvaguardare il lavoro di trenta operatrici e la sicurezza di mille bambini a cui giornalmente deve essere assicurato un corretto pasto preparato in ambienti salubri e osservando tutte le misure di sicurezza previste dal dlsg 81/80″.