AGI – L’epidemia di coronavirus offre “l’occasione per ripensare il lavoro, la possibilità di cambiare il modello del nostro sviluppo, di avviare l’era della responsabilità” ma anche di “adattare la contrattazione ai nuovi modi di lavorare”. È la convinzione del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, espressa in un’intervista a la Repubblica.
E se il lavoro “è anche al centro della lotta contro il virus”, lo stesso “ha svelato le fragilità del nostro Paese” nell’aver “indebolito il sistema pubblico, aver tagliato sulla sanità, aver incentivato la precarietà del lavoro” cio’ che impone una ricostruzione del “nostro sistema economico e sociale a partire da una nuova politica industriale e da un nuovo modello di sviluppo sostenibile”.
Cosicché il leader della Cgil dichiara che “anche i sindacati dovranno prendere atto del cambiamento” in atto nel mondo produttivo ma “a casa o in azienda il lavoro è sempre lavoro” e questo avrà ora “bisogno di regole, si dovranno contrattare i tempi e le pause” perché “se, ad esempio, il lavoro notturno è pagato in modo particolare in azienda perché non dovrebbe esserlo a casa?”, si chiede Landini, che tuttavia non crede “che si perderà il carattere collettivo del lavoro”.
Fonte: AGI