La società Opel Italia srl che si occupa di commercializzazione di veicoli, ricambi e accessori, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per i 62 dipendenti che lavorano presso la sede di Fiumicino. La società fa parte di un gruppo multinazionale di imprese che fanno capo a Peugeot S.A. Come viene spiegato in una nota, la procedura di licenziamento collettivo ha una natura strutturale e tali esuberi devono considerarsi definitivi.
Per questi motivi la società non farà alcun ricorso agli ammortizzatori sociali che possono essere chiesti solo in caso di difficoltà aziendale temporanea, così come non è possibile il ricorso ai part- time trattandosi di esuberi dichiarati in seguito a una modifica strutturale della società. I lavoratori sono in assemblea permanente e impediscono anche il carico e lo scarico dei camion bloccando di fatto le attività lavorative della sede di Roma. Ancora una volta una società non tiene in alcun modo conto dei lavoratori, dei livelli occupazionali, dei disagi che si apporteranno alle 62 famiglie.
La decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo nasce dalla scelta aziendale di esternalizzare l’attività del magazzino con un servizio di outsourcing, non più un deposito che accentra ma tanti piccoli che fanno capo ai concessionari. Una decisione che ha portato alla chiusura del magazzino e al licenziamento dei 62 dipendenti. Carlo Bravi della Fisascat CISL Roma chiede che vengano salvaguardati i livelli occupazionali e sollecita un incontro con il sindaco di Fiumicino Esterino Montino per l’avvio di un tavolo istituzionale che convinca l’azienda a fare un passo indietro, salvaguardi il polo logistico e il futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti.
Opel Italia Srl, avviata procedura di licenziamento collettivo per 62 dipendenti
Carlo Bravi (Fisascat CISL Roma) chiede che vengano salvaguardati i livelli occupazionali e sollecita un incontro con il sindacato per l’avvio di un tavolo
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