Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto Sostegni, dopo una lunga attesa. Note positive l’eliminazione del riferimento ai Codici Ateco per definire la platea dei beneficiari, anche se questo dimostra la necessità di riformarli al più presto, come sottolineato da anni dal CoLAP. Rimane il fatto che i sostegni sono insufficienti: le partite iva sono state escluse ingiustamente dai ristori l’anno scorso e ora ci troviamo nella situazione in cui alcuni soggetti hanno preso doppi e tripli ristori mentre gli autonomi rimangono solo con questo sostegno. Anche sull’anno bianco delle partite Iva, per cui le risorse sono più che raddoppiate, sarà necessario garantire la contribuzione figurativa, sennò la misura rischia di diventare più un danno che un aiuto. Lo comunica il CoLAP in una nota.
“Ricordiamoci che molti professionisti sono stati esclusi dai precedenti ristori per via di Codici Ateco inseriti spesso senza coerenza” le parole della presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci. “Stesso discorso per molte microimprese che non sono rientrate tra i beneficiari degli aiuti pubblici. Quindi questo contributo, che sarà intorno ai 1000 euro, risulta assolutamente iniquo. Anche rispetto ad altre realtà che hanno già ricevuto dei sostegni avendo i loro Codici Ateco tra quelli rientranti nella platea dei fruitori dei ristori.Questo doveva essere il provvedimento della riconciliazione del governo con il mondo professionale. Era necessario fare di più”.
Anche l’anno bianco delle partite Iva nasconde delle insidie: “se non sarà garantita la contribuzione figurativa”, spiega la presidente Alessandrucci, “noi inviteremo i nostri associati che se lo possono permettere a non godere della misura. Altrimenti, quello che non verso oggi mi obbligherà a lavorare un anno di più a 70 anni. Stiamo ancora aspettando una risposta alla nostra richiesta di incontro con vari esponenti del governo Draghi. Ecco, se ci avessero incontrato queste problematiche si sarebbero evitate. Come CoLAP conosciamo bene le esigenze del mondo professionale e già da tempo abbiamo individuato quali siano i reali fabbisogni di questo settore. Quando vediamo i provvedimenti approvati dai governi, ci viene il dubbio che queste necessità non siano molto chiare”.