Da Milano a Palermo, da Mantova a Reggio Calabria passando per Bologna, Civitanova, Rieti, Brindisi, Caserta. Non sono le tappe di uno di quei viaggi in giro per l’Italia che ci piacerebbe fare in questo periodo, ma sono alcune delle città dove venerdì 26 marzo, a partire dalle 11.30, si terrà il No Delivery Day, giornata di mobilitazione nazionale dei rider e delle rider di tutta Italia.
Organizzata dalla rete Rider x I diritti, insieme ad altre associazioni di rider locali e con il sostegno di alcune NIdl Cgil, a seguito dell’Assemblea Nazionale Riders del 25 febbraio scorso, la mobilitazione ha l’obiettivo di bloccare per un giorno intero il delivery del cibo e puntare l’obiettivo su quei diritti che per chi lavora nel mondo delle consegne non sono ancora rispettati.
I fattorini del delivery incrociano dunque le braccia in uno sciopero che avverrà in contemporanea in tante città d’Italia – l’elenco è in fondo all’articolo ed è in corso d’aggiornamento – per rivendicare il loro essere contrari all’accordo firmato da UGL e Assodelivery che definiscono “capestro”. Ma non solo: per richiedere e rivendicare, come si legge sulla pagina Facebook “la necessità di applicare un Contratto Collettivo Nazionale di settore (Trasporti e Logistica o il Commercio) che regolamenti tutta la categoria riconoscendo a lavoratrici e lavoratori finalmente tutti i diritti e piene tutele”.
Le manifestazioni sono previste per tutta la giornata del 26 marzo e prenderanno il via da Milano (che noi di Kong News seguiremo) per dare un segnale alle aziende per cui i rider lavorano, ma anche ai clienti che utilizzano i vari food delivery per ordinare cibo d’asporto al fine di sensibilizzarli sulla questione dei lavoratori. I rider infatti chiedono infatti “di non usufruire del servizio di consegna a domicilio il giorno della mobilitazione e di rivolgersi ai ristoranti direttamente con l’asporto, affinché anche i clienti, che giocano un ruolo importante nella filiera del delivery, prendano parte attivamente alla protesta”.
Il tutto per “amplificare l’effetto della nostra voce, anche perché come sapete vi abbiamo consegnato a casa per tutto questo tempo, nonostante la pandemia, senza mai fermarci, prestando un servizio essenziale per le vostre vite in un settore strategico per l’economia dell’intero Paese”. Così si legge sulla pagina Facebook.
Al momento attuale i rider lavorano con partita IVA o con prestazione occasionale e il loro pagamento è sostanzialmente all’ora, ma dipende dalle consegne che vengono effettuate in quel lasso di tempo, come ci aveva raccontato Angelo Junior Avelli di Deliverance Milano. L’unico food delivery che invece sta andando verso le assunzioni è Just Eat.
L’elenco delle città che aderiscono al No Delivery Day. Ecco le città che finora hanno dichiarato di partecipare al No Delivery Day del 26 marzo (in aggiornamento):
- Milano- Piazza 24 Maggio, ore 11.30
- Roma – Piazza San Silvestro, ore 15.00
- Bologna – Piazza del Nettuno, ore 18.30
- Napoli – Piazza Municipio, ore 19.00
- Reggio Emilia – Piazza Prampolini, ore 17.30
- Palermo – Piazzale Capitaneria di porto, ore 16.00
- Messina – Piazza Cairoli, ore 19.00
- Padova – Piazza della Stazione, ore 11.00
- Rieti – Viale Matteucci, ore 12.00
- Mantova – Piazza Martiri di Belfiore, ore 17.00
- Pescara – Piazza Salotto, ore 18.00
- Brindisi – Brin Park, ore 11.00
- Civitanova- McDonald’s Via Silvio Pellico, ore 18.00
- Firenze – McDonald’s Via Cavour, ore 11.00
- Trieste – Piazza Goldoni, ore 18.00
- Reggio Calabria – Piazza Italia, ore 10.00
- Genova – Piazza de Ferrari, ore 18.30
- Carpi – McDonald’s Via delle Rezdore, ore 19.00
- Torino – Piazza Statuto, ore 11.30
- Caserta – Viale Carlo III, ore 18.30