61,7 milioni di dollari: è questa la cifra che Amazon dovrà pagare per non aver riconosciuto ai fattorini di Amazon Flex la totalità delle mance ricevute dai clienti per 2 anni e mezzo. A dirlo è la Federal Trade Commission, in una nota stampa sul sito, che afferma che la società ha cessato questo modus operandi nel 2019, solo dopo essere venuta a conoscenza delle indagini in corso.
Gli oltre 61 milioni di dollari rappresentano dunque l’intero importo che la società di Jeff Bezos ha trattenuto dai fattorini e saranno utilizzati per ricompensarli di quanto loro sottratto. Per chi non lo sapesse, Amazon Flex è il servizio di lavoro “on demand” di Amazon per cui ogni cittadino può diventare fattorino per un giorno. Basta iscriversi all’app, geolocalizzarsi e in base a dove ci si trova effettuare la spedizione per conto di Amazon. Il tutto con mezzi propri. Gli autisti Flex consegnano merci e generi alimentari ordinati tramite i programmi Prime Now e AmazonFresh e questi prevedono che i clienti possano riconoscere una mancia.
Come si può leggere nella denuncia da parte della FTC, Amazon e la sua sussidiaria, Amazon Logistics, asserivano che ogni conducente che aderiva al programma Flex sarebbe stato pagato tra i 18 e 25 dollari l’ora per lavoro di consegna ai clienti. La società lo ribadiva nei vari annunci di lavoro e nelle varie sponsorizzazioni puntando proprio sul fatto che chi lavorasse per il programma Flex avrebbe ottenuto, oltre a questa paga, il 100% delle mance.
“Piuttosto che riconoscere il 100% delle mance dei clienti ai driver, come aveva promesso, Amazon si è intascata il denaro”, ha affermato Daniel Kaufman, deputy director del Bureau of Consumer Protection della FTC. “La nostra azione oggi restituisce ai conducenti le decine di milioni di dollari in mance che Amazon si è sottratta indebitamente e richiede che Amazon ottenga il permesso dei fattorini prima di modificare il trattamento delle mance in futuro”.
La FTC afferma che, oltre a dire ai conducenti che avrebbero ricevuto il 100% delle loro mance, Amazon ha anche assicurato ai suoi clienti che questo sarebbe avvenuto. Come dire: il mancato rispetto ci sarebbe anche nei confronti di chi ha scelto il delivery di Amazon oltre che per chi ha consegnato la merce. Alla fine del 2016, sostiene la FTC, Amazon è passata dal pagare ai fattorini la tariffa promessa di 18-25 dollari l’ora più l’intera quantità di mance al riconoscere una tariffa oraria più bassa, e questo senza comunicarlo.
Amazon ha utilizzato le mance dei clienti per compensare la differenza tra la nuova tariffa oraria inferiore e la tariffa promessa. Una pratica andata avanti fino al 2019 fino a che l’azienda non ha scoperto che la FTC stava indagando in merito.
La FTC afferma che la società ha poi intenzionalmente omesso di comunicare ai conducenti le modifiche al piano retributivo e ha persino adottato misure per rendere oscura questa “manovra”. Dopo aver apportato la modifica, la società ha continuato a promettere ai conducenti e ai clienti che il 100% delle mance sarebbe andato ai fattorini. Che comunque non sono stati certo con le mani in mano: hanno sporto reclamo quando si sono insospettiti a causa dei guadagni ridotti. Ma come dice la FTC, da parte di Amazon hanno ricevuto conferma che invece tutto continuava a essere come prima.
Tutto questo fino al 2019 quando Amazon è tornata al un modello di pagamento in cui paga ai conducenti un importo di base identificato più il 100% delle mance e fornisce ai conducenti una ripartizione della loro paga e mance.
Secondo i termini dell’accordo con la FTC, oltre a pagare quanto previsto, Amazon dovrà essere chiara nel comunicare la tariffa oraria più le mance e dovrà essere più chiara su come sarà suddiviso il pagamento. Inoltre, non potrà effettuare nessun tipo di modifica al compenso senza aver prima ottenuto l’espresso consenso informato del conducente.