(Labitalia) – Sono quasi 30.000 le persone che, a Milano, sulla propria carta di identità, alla voce ‘Professione’, hanno indicato mestieri che richiedono di base una buona dose di creatività. E così, dai musicisti (2.276) ai disegnatori (774), dalle pittrici (333) agli attori (975), dai registi (498) ai fotografi (2.010), passando tra gli altri per designer (2.498), pubblicitari (1.925) e i più generici artisti (1.649), Milano riscopre il suo volto creativo. Sono questi alcuni dei dati, elaborati dal settore Anagrafe del Comune di Milano e frutto delle autodichiarazioni di cittadine e cittadini, sulle prime 100 professioni indicate sulle carte d’identità.
In testa alla classifica permangono coloro che hanno smesso di lavorare (217.112 ‘Pensionati’), seguiti dagli impiegati (197.932) e dai giovani studenti (169.703) e infanti (120.474). Per trovare, invece, gli scolari (14.741) bisogna arrivare al 12° posto, passando da casalinghe (119.574), operai (85.682), domestici (29.738), insegnanti (26.427), dirigenti e manager (21.590), commercianti (21.158) e imprenditori (17.916).
Una curiosità: sono quasi 1/4 (24) delle prime 100 professioni quelle dichiarate unicamente da donne. E se ai primi posti di questa particolare classifica ci sono lavori più prevedibilmente femminili, come come baby sitter (3.104) ed estetiste (1.575), oltre a casalinghe, scorrendo l’elenco si scoprono contabili (546), ausiliarie (513), veterinari (427), tecnici di laboratorio (358) e magistrati (290).