“Ho sempre sperato che si presentasse l’occasione giusta. Non si può decidere di svolgere questa professione, al massimo si può sognare di riuscire a entrare in questo mondo. Niente di più”. Samantha Cristoforetti dice che lei, per diventare l’unica donna europea a essere ammessa all’Agenzia Spaziale Europea (Esa), ha semplicemente “messo insieme tanti tasselli e cercato di diventare un candidato valido”.
Le pedine del suo puzzle si chiamano laurea in ingegneria aerospaziale a Monaco, con cui ha acquisito le prime esperienze estere, una tesi a Mosca, e l’ingresso nelle forze armate: “Appena è stata data la possibilità alle donne di entrare – mi spiega –, subito ho provato a fare il concorso per entrare nell’Accademia aeronautica”. Così Samantha, che oggi ha 36 anni, è stata quattro anni a Pozzuoli e poi in addestramento come pilota militare in Texas, negli Stati Uniti.
La grande occasione – Alla fine nel 2009 l’opportunità di una selezione europea per astronauti: “C’erano 8500 richieste ritenute valide. L’iter, tra test, colloqui e preselezioni è durato quasi un anno”. Alla fine Samantha supera il complicato concorso e realizza ufficialmente il suo sogno.
“Il primo ‘basic training’ è molto teorico – mi spiega -. Si cerca di equiparare le conoscenze di tutte le nuove reclute. I miei colleghi sono fisici, piloti militari e piloti civili: abbiamo quindi esperienze molto diverse. Così si studia biologia, medicina e intanto ci si addestra duramente”. Fondamentale, poi, la conoscenza dell’inglese e del russo: le lingue ufficiale del mondo dello spazio. La strada dell’astronauta è un continuo percorso di ‘sopravvivenza’ tra studi e preparazione: “Dopo il basic trainern, fin dell’estate del 2011 mi sono addestrata come astronauta di riserva di Esa per la Stazione Spaziale: veicolo Soyuz in Russia, passeggiate spaziali in Usa, braccio robotico in Canada”, spiega Samantha.
Dalla terra allo spazio – “Il mio turno per raggiungere lo spazio finalmente, dopo tanto duro lavoro, è arrivato lo scorso anno”, racconta emozionata. Ora l’astronauta italiana si trova a Mosca in addestramento con il suo equipaggio e nel dicembre del 2014 tutti insieme partiranno alla volta della Stazione Spaziale Internazionale: “Lì – mi spiega – c’è costantemente bisogno di una rotazione tra astronauti per portare avanti i programmi scientifici a bordo”. La sua missione durerà sei mesi e rientrerà in maggio.
La vita a bordo – Le giornate nella Stazione Spaziale, che ha il volume interno di un grande aereo di linea, sono molto rigide. L’equipaggio è composto da sei persone in tutto, divise in due squadre: “Noi partiremo in tre e al nostro arrivo ci riuniremo con l’altra squadra che, in dicembre, sarà ormai alla metà della sua missione. Poi in marzo ci raggiungeranno altri tre colleghi. La turnazione è fondamentale, perché è necessario che ci siano sempre dei ‘veterani’ a bordo”.
In orbita ci si sveglia e si è già sul posto di lavoro: “Ognuno ha la propria ‘stanza’, grande quasi quanto una cabina telefonica. Appena si aprono gli occhi si guarda il proprio laptop e lì si trovano tutte le informazioni della giornata. Da terra, infatti, viene coordinato il nostro lavoro: ci sarà chi si occupa della manutenzione della stazione, chi delle ricerche scientifiche o anche chi dovrà praticare sport, obbligatorio almeno per un paio d’ore al giorno per evitare il degrado della massa muscolo-scheletrica”.
Compromessi, rinunce e passioni – “Non ho figli – spiega l’astronauta milanese, vissuta in Trentino -, e per questo per me è meno difficile coniugare visita professionale con vita privata. I compromessi, a questi livelli, sono necessari. Tuttavia si può comunque provare a costruire una famiglia e l’Agenzia Esa facilita notevolmente i viaggi e gli ‘avvicinamenti’ tra partner e figli”.
È un mestiere in cui si viaggia moltissimo e s’impara a convivere con la fatica: “Chi sogna di diventare astronauta deve provare a raggiungere il proprio obiettivo. Io mi ritengo fortunata per aver capito presto quale fosse la mia più grande passione. E già aver trovato la propria passione, conta molto nella vita”.
Per saperne di più – il blog di Samantha Cristoforetti.
Su twitter – @astroSamantha
L’agenzia spaziale europea – www.esa.int
2 commenti
A volte e’ inspiegabile come nascono le grandi passioni, quella di Samantha Cristoforetti e’ la storia di una persona straordinaria dotata di grandi qualita’ umane e doti fisiche non comuni che da vanto e prestigio al nostro Paese e all’ Europa intera con il suo viaggio spaziale per ampliare le frontiere nella conoscenza scientifica e scrivere nuove verita’ nel campo della tecnica. I migliori auguri a Samantha per la sua avventura spaziale e i miei elogi per la sua bellezza sincera e genuina che conquista subito i cuori della gente comune come me.
Buon lavoro e cordiali saluti.
Samanta Cristoforetti svolgendo ricerca nello spazio aiutera’ con il suo lavoro in orbita di svolgimento di alcuni esperimenti a scoprire qualche nuova tecnica scientifica che servira’ agli esseri umani a vivere meglio, nell’aria superiore sara’ “agevolata astrologicamente” essendo del segno del Toro che rappresenta il simbolo naturale di forza riproduttiva nel lavoro.
Cordiali saluti