Fim, Fiom e Uilm si sono dati appuntamento oggi al Teatro Ambra Jovinelli di Roma per una grande assemblea nazionale delle delegate e dei delegati per fermare le crisi industriali e occupazionali, far ripartire gli investimenti, riformare ammortizzatori sociali, e per la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro.
La manifestazione – fa sapere Fim – Cisl in una nota – si inserisce nell’ambito della mobilitazione cominciata lo scorso giovedì 31 ottobre con le due ore di assemblee in sciopero ed in concomitanza con l’avvio della trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici. Una mobilitazione nei confronti delle imprese, del Governo e del Parlamento per rimettere al centro l’industria e il lavoro.
Le richieste. I metalmeccanici – si legge nella nota – ritengono sia necessario investire nella transizione industriale per fermare la chiusura di stabilimenti e investire sulle persone che lavorano a partire dai grandi gruppi, le multinazionali, fino alle piccole imprese, affinché si assumano la responsabilità della salvaguardia dell’occupazione e del miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso l’innovazione.
“Noi pensiamo sia arrivato il momento di mobilitarci, settore per settore, nell’industria meccanica a partire dalla siderurgia e poi chiedere a Cgil, Cisl e Uil di costruire un percorso per arrivare ad un grande sciopero generale”. Queste le parole del segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, intervenendo all’assemblea nazionale unitaria dei delegati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm. Proposta accolta dagli applausi della platea.
“Cgil, Cisl e Uil devono rappresentare la spinta che arriva da questa categoria, insieme a quella degli edili, dei pensionati, proclamando un grande sciopero generale. I metalmeccanici faranno la loro parte”, ha concluso Bentivogli.