Un team di sei persone, oltre trecento guide territoriali realizzate (e scaricate 200mila volte) e una clientela internazionale, che proviene da Italia, Thailandia, India e Stati Uniti: parliamo di map2app, startup italiana, con una base a San Francisco, ma con la sede operativa nella nostra penisola.
“La tematica del viaggio è sempre stata importante per noi – afferma Pietro Ferraris (35 anni), CEO e fondatore di map2app – Io e i miei soci, infatti, abbiamo viaggiato molto e una delle cose che capitano spesso nel momento in cui si è in viaggio è di trovarsi nella condizione di ricevere, da parte di persone del luogo, consigli riguardanti posti bellissimi o particolari da visitare, che però non vengono indicati nelle guide standard. Da qui è nata l’idea di offrire uno strumento come map2app, in grado di trasformare dei contenuti, relativi appunto ai viaggi, in applicazioni mobile.”
La storia di map2app – Un’idea abbandonata e poi ripresa e trasformata per dare vita a un progetto imprenditoriale: map2app ha vissuto una fase embrionale nel 2006, per poi nascere e sbocciare nel 2011. “Per parlare di map2app sono necessari diversi passi indietro, fino ad arrivare a sette anni fa – spiega Pietro, che ha avviato la società con Simone Biagiotti, co-founder e COO, e Michele Orsi, co-founder e CTO – Nel 2006, infatti, avevo creato, insieme ad altri soci, la mia prima startup, Econoetica, all’interno della quale erano nati diversi progetti, tra cui un prototipo di guida turistica su palmare. Avevamo portato avanti questa attività per due anni, prendendo in considerazione Firenze, Ischia, Napoli e Piombino, ma eravamo stati costretti a chiuderla a causa dei costi logistici altissimi (ad esempio, l’affitto dei palmari molto elevato).
Nel 2011, però, il progetto è stato ripreso: l’idea che avevamo avuto, infatti, risultava finalmente fattibile, perché gli smartphone erano sempre più diffusi e questo risolveva il problema della distribuzione delle guide turistiche per mobile. Nel frattempo la nostra idea aveva subito delle variazioni: non volevamo più concentrarci sulla creazione di applicazioni, ma volevamo puntare sulla realizzazione di uno strumento in grado di dare la possibilità a chi ha dei buoni contenuti di dare vita alle sue applicazioni e, in questo caso, alle guide territoriali.”
Il team e il progetto – “Map2app rappresenta, quindi, uno strumento dedicato soprattutto a chi si occupa di promozione territoriale – continua Pietro –: il comunicatore, infatti, ha l’opportunità di raccogliere i propri contenuti e di trasferirli nella forma di applicazione multipiattaforma, producendo, ad esempio, una guida urbana. Inoltre, abbiamo dei clienti che creano guide relative ad eventi, considerato il rapporto stretto che questi hanno con il territorio nel quale vengono organizzati. E, infine, prendiamo in considerazione altri due soggetti: da un lato c’è chi si occupa di outdoor come, ad esempio, il caso dei parchi della California, e dall’altro c’è la presenza del mondo museale, con progetti che possono unire la realizzazione di mappe, accompagnate da immagini e audio.
Lavoriamo con gli enti territoriali locali, con i tour operator, gli organizzatori di eventi e anche con piccoli portali web che hanno molti contenuti, ma non possiedono i mezzi e le capacità per andare a coprire il settore mobile. Noi, a questo punto, offriamo uno strumento low cost, di qualità, che non necessita di conoscenze tecniche.
Oltre a questo tipo di clientela, però, guardiamo anche ai privati e in particolare ai travel blogger, in un’ottica di visibilità: infatti, se ci sono una buona idea alla base e la voglia di realizzare un’app non per scopi di lucro, ma per una reale volontà di promozione del territorio, non escludiamo mai la possibilità di prendere in considerazione il progetto proposto.”
Il futuro di map2app – “Per quanto riguarda il futuro – conclude Pietro –, l’obiettivo primario è far crescere il più possibile map2app, soprattutto dal punto di vista tecnico (a breve, ad esempio, rilasceremo una versione web) e vorremmo entrare nel mondo degli ebook, con il formato ePub. Uno dei primi step, inoltre, sarà cercare di ampliare la rosa delle tipologie di esportazione che offriamo, non rimanendo solo su dispositivi iOS e Android.
Per quanto riguarda gli aspetti più concreti, invece, vorremmo arrivare ad avere il prima possibile (entro febbraio 2014) un migliaio di applicazioni realizzate, continuando a puntare l’attenzione sulla produzione di guide particolari, mantenendo i costi bassi e la qualità elevata.”
Per saperne di più: www.map2app.com