Nel secondo semestre dell’anno 2021 sono arrivati complessivamente 12,8 milioni di certificati, di cui il 78,2% dal settore privato, con un incremento complessivo rispetto allo stesso periodo del 2020 pari a +18,5%. E’ quanto fa sapere l’Inps in una nota spiegando che i certificati di malattia del terzo trimestre 2021, rispetto all’analogo dato del 2020, registrano un incremento del 33,5%, essendo passati da 3,5 milioni del 2020 a 4,7 milioni nel 2021.
Per quanto riguarda il quarto trimestre dei due anni a confronto, il numero dei certificati passa da 7,2 milioni nel 2020 a 8,0 milioni nel 2021, con un incremento più contenuto (+11,2%), anche se decisamente superiore a quanto registrato negli anni prepandemici (nel IV trimestre 2019 tale variazione rispetto al 2018 era stata pari a +1,3%).
Analizzando i dati più nel dettaglio, si nota che l’incremento dei certificati nel 2021 rispetto al 2020 nel terzo trimestre – molto più sostenuto nel settore privato (+35,4%) rispetto a quello pubblico (+24,9%) – è distribuito abbastanza uniformemente sia per zona geografica (33,3% al nord, 36,5% al centro e 31,5% al sud) che per genere (34,3% i maschi, 32,5% le femmine), e risulta invece molto difforme per quanto riguarda le classi di età: l’incremento è infatti molto più elevato per le età più giovani (67,8% nella classe ‘fino a 29 anni’) e molto meno per le età più avanzate (21,2% per la classe ’50 anni e oltre’).
Per quanto riguarda invece il quarto trimestre, nel complesso nel 2021 l’incremento di certificati medici rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, ha maggior rilievo nel settore pubblico (+17,2%) rispetto al settore privato (+9,4%), e maggiore rilevanza per le donne (+13,4) rispetto agli uomini (8,9%): si conferma la maggiore variazione positiva per le classi di età più giovani, rispetto a quella registrata per i lavoratori più anziani.
Complessivamente, le giornate totali di malattia nel terzo trimestre 2021 sono state circa 21,8 milioni nel settore privato e 4,9 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 12,9% e del 4,2% rispetto all’analogo valore del 2020.
Mediamente le giornate di malattia per certificato sono state 5,6 nel settore privato (contro le 6,7 del terzo trimestre 2020) e 6,0 nel settore pubblico (contro le 7,2 del 2020). Le giornate medie di malattia per ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia passano da 11,7 nel terzo trimestre 2020 a 9,9 nel terzo trimestre 2021 per il settore privato e da 12,7 a 10,7 per il settore pubblico.
Per quanto riguarda invece il quarto trimestre, le giornate totali di malattia nel 2021 sono state circa 31,8 milioni nel settore privato e 9,4 milioni nel pubblico, con una diminuzione rispettivamente del 10,1% e del 12,4% rispetto all’analogo valore del 2020.
Mediamente le giornate di malattia per certificato sono state 5,2 nel settore privato (contro le 6,4 del quarto trimestre 2020) e 4,8 nel settore pubblico (contro le 6,4 del 2020). Le giornate medie di malattia per ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia, passano da 13,1 nel quarto trimestre 2020 a 9,7 nel quarto trimestre 2021 per il settore privato e da 13,4 a 9,3 per il settore pubblico.
Nel terzo trimestre 2021 sono state effettuate circa 258mila visite fiscali, in forte aumento (+179%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale andamento si rileva in entrambi i settori, maggiormente nel pubblico dove la variazione percentuale è pari a +303%.
Con riferimento alla distribuzione territoriale, il Centro è l’area che presenta una maggiore variazione del numero di visite effettuate (+196% vs +175% del Nord e +174% del Sud). Si riscontra inoltre un maggior aumento del numero di visite per le donne (+180%) e per la fascia di età al di sotto dei 30 anni (+189%).
I lavoratori principalmente interessati agli accertamenti medico fiscali sono gli assicurati del settore privato e i pubblici del Polo unico per i quali possono essere effettuate visite su richiesta dell’azienda o disposte d’ufficio dall’Inps.
Nel quarto trimestre 2021 sono state effettuate complessivamente 311mila visite fiscali, in aumento del 23% rispetto al quarto trimestre 2020. Tale aumento si conferma ampiamente per le visite eseguite nel pubblico (+170%). Con riferimento al settore privato invece, la variazione tra i due trimestri è negativa e pari a -35%.
Quanto alla distribuzione territoriale, il Sud presenta la variazione più alta del numero di visite effettuate (28% vs 18% del Nord e 23% del Centro) mentre, con riferimento al genere, l’aumento ha riguardato soprattutto le donne (40% vs 7%).
Ad essere maggiormente sottoposti al controllo fiscale sono stati i lavoratori ultracinquantenni (+26%) ma nel settore pubblico la classe fino a 29 anni è quella che presenta la variazione positiva decisamente più importante.