Gallarate, 22 settembre 2015 – La tecnologia ha cambiato il modo di lavorare, semplificandolo. Ora sta cambiando dall’interno il mondo del lavoro, generando mestieri nuovi di zecca e facendone scomparire degli altri. Ad esempio, il casellante in autostrada, il bigliettaio nelle stazioni ferroviarie, figure a cui eravamo abituati fino a pochi anni fa. Mentre i giovanissimi, nati negli ultimi dieci anni sono i protagonisti della “bit” generation, immersi nella software society, e fra qualche tempo, faranno mestieri che iniziamo a scoprire solo adesso: il Business Intelligence analyst, il Security System Administrator, lo Sharepoint Developer,il Windows Phone Developer,lo Sviluppatore J2ee.
Secondo le analisi di Openjobmetis, primaria Agenzia per il Lavoro italiana, la crescita dei posti di lavoro si concentrerà sempre di più nell’area chiave dell’information and communication technology, in una sola parola nell’ICT. E il potenziale qui risulta enorme, basti pensare che le aziende ICT attive a fine anno 2014 erano circa 122.000, nelle quali trovano occupazione stabilmente circa 540.000 addetti (somma di contratti regolari e atipici). A sottolineare l’importanza di questo dato ci aiuta il PIL visto che il peso di queste aziende impatta per circa il 6,5%. Un ulteriore aspetto positivo è dato dalla stabilità degli occupati in quanto la differenza tra assunzioni e cessazioni è a segno + a differenza di altri settori dove da anni oramai è sempre in negativo (fonte: dati Assinform). Il punto è che oggi non esiste settore di mercato che non sia sulla rete: turismo, proposte culturali, servizi e prodotti di ogni tipo si acquistano online. Anche le PMI dei settori più tradizionali, come quello meccanico, hanno compreso l’importanza di essere presenti nello spazio virtuale, per farsi rintracciare da potenziali clienti e mostrare la loro offerta.
“Le aziende innovative sono generalmente realtà snelle: Whatsapp quando è stata venduta aveva una cinquantina di dipendenti per gestire 450milioni di utenti – afferma Rosario Rasizza Amministratore Delegato di Openjobmetis – Il valore di queste aziende sta nella capacità straordinaria di immaginare nuove figure professionali per poi crearle davvero. Studi accademici hanno dimostrato che per ogni nuovo posto di lavoro ad alto contenuto tecnologico, se ne producono indirettamente altri cinque, con un interessante effetto moltiplicatore. Sul tema dell’innovazione, l’America continua a dettare le tendenze: quello che si muove in Silicon Valley, lo vedremo tra quattro anni anche in Italia. Per questo la nostra Agenzia per il Lavoro ha deciso di andare in avanscoperta a conoscere le nuove frontiere delle aziende innovative, sostenendo il progetto della fondazione Mind the Bridge, SEC2SV – Startup Europe Comes To Silicon Valley – che in questi giorni porta le migliori scale up europee nella valle dell’innovazione, dove possono incontrare potenziali investitori e crescere”.
“Il digitale non è un nuovo settore, ma un nuovo modo di fare le cose che contamina tutti i settori e tutte le professioni – commenta Alberto Onetti, Chairman Mind the Bridge e responsabile Startup Europe Partnership – Il che significa che tutte le imprese, anche quelle che lavorano in ambiti più tradizionali e lontani dalle nuove tecnologie, dovranno cambiare il loro modo di lavorare e di fare le cose”.
Dal punto di vista delle professioni che si preparano ad essere le più richieste in ambito IT, Openjobmetis ha individuato le prime cinque, definendole professioni della “bit” generation. Tutte richiedono una ottima conoscenza dell’inglese, skill imprescindibile, e si muovono nell’area della mobilità, sicurezza, organizzazione e analisi dei contenuti informatici.
Windows Phone Developer – Lo sviluppatore di app conosce le piattaforme Apple iOS e Google Android, ma deve studiare il mondo Microsoft e Windows Phone, terreno ancora nuovo su cui si richiede di sviluppare applicazioni.
Business Intelligence Analyst. – La figura ha messo a punto dei prodotti software che aiutano a raccogliere, filtrare e sintetizzare in informazioni analitiche la grande mole di dati prodotti. Il BI Analyst tanto più è bravo quanto più riesce a perfezionare il prodotto software di partenza. È un lavoro in continuo divenire e orientato al miglioramento continuo del sistema utilizzato.
Sviluppatore J2ee – È un programmatore con competenze e conoscenze specifiche legate a Java 2 Enterprise Edition, che è una piattaforma talmente complessa da avere oggi un impiego piuttosto limitato. In situazioni di implementazione, solitamente, la piattaforma viene sviluppata solo in parte: ciò rende l’idea della sua estrema complessità.
Sharepoint Developer – Sviluppatore di sistemi di content management (CMS). Il sistema, in molti casi, funziona da intranet aziendale, dove è possibile archiviare, consultare, lavorare (anche in più persone) i contenuti. Il sistema trova applicazione, ad esempio, nel mondo media legato ai quotidiani. La difficoltà del sistema sta nella sua architettura: più è complessa, maggiore è la richiesta di affidarsi a un bravo developer.
Security System Administrator – È il guardiano del sistema informatico, colui che lo protegge da attacchi esterni. Per farlo lavora su due livelli, hardware e software, e si serve di strumenti che funzionano da armi di protezione, come codici cifrati, codici di sicurezza etc. Il suo lavoro è strategico perché assicura la sicurezza dei dati trasmessi in entrata e in uscita.
Afferma Cosimo Sansalone, Responsabile dell’Area ICT di Openjobmetis “La rete è pervasiva: è entrata a far parte di ogni momento della nostra vita, dalla prenotazione e acquisto di un biglietto aereo/ferroviario tramite una app del proprio smartphone o il banale pagamento con il bancomat alla cassa del supermercato al vedere il streaming la propria trasmissione preferita in ogni dove. Tutto funziona per via di software che vanno creati, aggiornati, implementati. Il settore sarà fra quelli in grado di generare maggiori opportunità di lavoro, da qui a vent’anni. Oggi però è difficile trovare programmatori esperti, anche perché il mondo internet richiede studio continuo per stare dietro alle sue molteplici evoluzioni. Organizziamo quindi corsi di formazione e di aggiornamento ad hoc. L’ultimo, sulla programmazione Java, è stato frequentato da un giovane informatico neolaureato: oggi le sue applicazioni sono scaricabili e utilizzabili da chiunque”.
L’outlook di Openjobmetis sulle professioni IT ai tempi della “bit” generation
L’Agenzia per il Lavoro italiana è andata in Silicon Valley a vedere il lavoro che cambia: le e-skills sono le più richieste dalle aziende innovative.
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