Il primo ottobre non è solo l’inizio del primo vero mese autunnale, ma è anche una data molto significativa per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione. Un punto di partenza, stando a quello che dice il Ministero del Lavoro, per una nuova digitalizzazione all’interno della PA puntando sulla semplificazione. E questo avverrà, anzi già avviene visto che è oggi il giorno di partenza con lo SPID, acronimo di Sistema Pubblico d’Identità Digitale.
Cosa cambia dal primo ottobre. A partire da oggi, infatti, lo SPID sarà l’unico strumento per accedere a tutti i servizi che riguardano la Pubblica Amministrazione dal punto di vista del digitale. L’INPS infatti non rilascerà più le sue credenziali di accesso ai servizi digitali – quindi addio al Pin – ma adotterà appunto lo SPID come unica credenziale di accesso. Ovviamente, come per tutte le novità è prevista una fase di transizione durante la quale i codici Pin potranno ancora essere utilizzati. Se dunque accedete con il Pin potete ancora farlo, ma ricordate di dover ovviare presto con lo SPID anche perché dalla data odierna non saranno più creati nuovi Pin. Restano valide la Carta d’identità elettronica e la Carta nazionale dei servizi.
Come attivare lo SPID e a cosa serve. Per sapere come attivare lo SPID vi rimandiamo al sito dedicato del Governo, ma vi accenniamo che nel momento in cui decidete di farlo dovete essere in possesso di un indirizzo e-mail, numero di cellulare che usiamo davvero, documento di identità valido, tessera sanitaria con codice fiscale. Successivamente, bisogna identificare il proprio Identity Provider ossia chi gestirà la vostra identità digitale. Si tratta di soggetti privati, tra cui per esempio Poste Italiane, accreditati e che rispettano le regole dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Lo SPID sarà necessario per vari servizi come chiedere indennità e bonus, fare pagamenti, gestire 730 e tributi, consultare anagrafica, fare l’iscrizione a scuola e università e tanto altro.
Verso una trasformazione digitale dei servizi pubblici: cosa prevede il Governo. Un cambiamento che trova il plauso del Governo e in particolare della ministra dell’innovazione tecnologica e digitalizzazione Paola Pisano che durante la conferenza stampa del 25 settembre ha spiegato il perché di questa innovazione: “L’identità digitale è il principale catalizzatore della trasformazione digitale dei servizi pubblici. I cittadini non devono portare più pezzi di carta da un ufficio all’altro per accedere a un servizio. Possono dimostrare da remoto chi sono. Per questo motivo lo SPID è importante: fornisce credenziali uniche che identificano in modo certo, sicuro e univoco ognuno di noi nel mondo digitale. Semplificano anche il lavoro alla Pubblica amministrazione, aumentando il grado di sicurezza e diminuendone i costi perché si riducono ad uno, i sistemi di autenticazione per tutti i servizi”.
La ministra Pisano ha poi sottolineato quali sono gli obiettivi a breve termine in ottica di digitalizzazione: “Aumentare i servizi pubblici online accessibili via SPID dallo smartphone, lo strumento più comunemente usato dai cittadini per le loro comunicazioni e quello di semplificare l’ottenimento di Spid da parte dei cittadini. Lo sviluppo e la diffusione dell’identità digitale SPID è parte di un progetto ampio di digitalizzazione del Paese, che coinvolge Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese”.