“L’Internet di ogni cosa cambierà ogni cosa. Tutto quello che è successo fino ad oggi non è nulla in confronto a quello che avverrà tra dieci anni”: così ha esordito David Bevilacqua, Vice Presidente di South Europe Cisco, all’apertura dell’Internet of Everything Italian Forum, lo scorso 31 gennaio, presso MiCo-Milano Congressi. Oggetto del convegno, organizzato dall’azienda americana leader nel networking, il futuro della rete e la nuova rivoluzione industriale 2.0.
“Oggi solo l’1% di quello che si può connettere è connesso. Utilizziamo Internet soprattutto per quanto riguarda l’intrattenimento, ma ci sono altre infinite possibilità da sviluppare per cambiare la nostra vita in meglio. È stato calcolato da un’indagine di McKinsey che la rete costituisce il 3,4% del Pil nei 13 Paesi più sviluppati al mondo e che ha creato 2,6 posti di lavoro per uno perso. È stato provato inoltre come l’ICT aumenti inoltre la produttività e l’esportazione delle aziende, e come il suo sviluppo sia proporzionale alla competitività di un Paese. Internet of Everything è lo “strappo” col passato, è la connessione intelligente di oggetti, dati, persone, processi”.
Il futuro di Internet – Un parterre inusuale composto da manager, filosofi, fisici, botanici, giornalisti, una platea vastissima e, in prima fila, a rappresentare le istituzioni, il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni che ascolta dall’inizio alla fine gli interventi di tutti i relatori per oltre quattro ore di conferenza. Cosa succederà nei prossimi anni? Dalla luce connessa, in grado per esempio, negli ospedali, di essere collegata a sistemi di monitoraggio per favorire il benessere psico-fisico dei pazienti, all’auto che si guida da sola (ma che pone inevitabili problemi di sicurezza), dalle smart city, dove la parola chiave è convergenza delle infrastrutture, alle piante che potrebbero essere utilizzate al pari di sensori artificiali fino ai correttori delle sequenze del Dna nell’organismo per intervenire sulle malattie: gran parte dell’invenzioni del futuro sono già realtà, altre saranno pronte prima di quanto potremmo immaginare.
Siamo pronti? – “Quant’è distante il Paese reale da quello che abbiamo visto finora? – provoca Riccardo Luna, giornalista e direttore di Chefuturo! e Startupitalia!. Luna racconta le contraddizioni dell’Italia, parla delle storie di chi grazie alla rete ha inventato, investito, guadagnato e mostra dati su chi, invece, in rete, non si è mai connesso (il 90% degli over 54, ovvero 21 milioni di persone, teme l’approccio con Internet): “Occorre ricominciare a studiare – ha concluso – Internet è l’occasione per riprenderci il futuro”. Roberto Maroni si riserva l’ultimo intervento della mattinata: “La Lombardia ha una naturale vocazione all’innovazione e noi vogliamo rimanere attraenti da questo punto di vista per i cervelli e le imprese. L’agenda digitale della Lombardia c’è e funziona. Abbiamo previsto 30 milioni di euro per finanziare start up e re-start, ma ora l’obiettivo è di aumentare al 3% il Pil della Lombardia da investire in ricerca e sviluppo, un valore che si avvicina ai 9 miliardi di euro. Invito infine la Cisco a collaborare: aiutatemi a decidere come investire bene i soldi pubblici”.
L'Internet del futuro
Cosa succederà quando la realtà sarà tutta connessa? Se ne è parlato al convegno Internet of Everything Italian Forum, promosso da Cisco a Milano, per arrivare preparati alle sfide della prossima rivoluzione industriale e cambiare il Paese.
articolo precedente