Oggi, in un mondo che vive di design e segue le tendenze dell’estetica e del gusto, costruire non basta. Occorre anche saper arredare e gestire gli spazi con stile e personalità. Ecco allora una breve descrizione di una figura professionale, quella dell’interior designer, che negli ultimi anni si sta ritagliando un ruolo di primissimo piano nel settore dell’arredamento.
Definizione – L’interior designer sa modulare e comporre la dimensione di arredi, luci e colori, cogliendo le tendenze del gusto e l’evoluzione degli stili nel contesto culturale e sociale, e interpretando le esigenze e le aspettative del cliente.
La sua figura professionale si propone a chi desidera un’abitazione esclusiva o a chi, acquistando in fase di costruzione, desidera personalizzarne il look o, procedere con un intervento di restyling, riqualificando uno spazio abitativo o di lavoro.
Comunemente, si associa all’interior designer una figura più simile a uno stilista d’interni, ma in realtà il designer presta particolare attenzione agli aspetti pratici e funzionali del vivere la casa, ad esempio che i mobili abbiano il giusto dimensionamento, che siano rispettati gli spazi di passaggio, che gli arredi siano disposti in modo comodo e funzionale, che i materiali e le tecnologie siano di buona qualità, che non ci siano potenziali pericoli per la salute di chi usufruirà di questi ambienti, che ci sia una buona insonorizzazione, un buon rapporto fra consumi energetici e comfort, che tutto l’ambiente sia in armonia tra l’ingombro degli spazi pieni e l’utilizzo degli spazi vuoti.
Una definizione su tutte – “Siamo come preti che celebrano matrimoni impossibili, perché mettiamo insieme materiali che apparentemente sembrerebbero non essere in sintonia. Ma lo facciamo perché ne conosciamo bene le caratteristiche e le possibilità”. A dirlo, a proposito della professione, è il presidente di Aipi Sebastiano Raneri.
Un’associazione per la categoria – Aipi, l’associazione italiana progettisti d’interni, nata a Milano nel 1969, è oggi l’unica associazione di categoria in Italia che qualifica la professione di progettista d’interni, con l’obiettivo di migliorarne costantemente la qualità e valorizzarne l’immagine e la presenza nel contesto economico.
L’Associazione da diversi anni ha assunto un ruolo da protagonista nel mondo dell’architettura degli interni e del design in generale: dopo aver costituito per anni un punto di riferimento dei professionisti di settore, ha di recente ottenuto anche il riconoscimento per legge di associazione professionale.
Formazione – Per quanto riguarda la formazione, un interior designer può conseguire una laurea in architettura d’interni, oppure seguire uno dei tanti corsi organizzati da scuole professionalizzanti.
Progetti con le università – Da qualche mese è nata la collaborazione tra l’Università telematica San Raffaele di Roma e l’Aipi. L’obiettivo è ‘mixare’ insieme la qualificazione professionale, l’orientamento al mondo del lavoro e la progettazione di nuove idee. Qualcosa in più, insomma, di una solida formazione universitaria, perché vuol offrire anche una sorta di addestramento professionale di rilievo: dall’idea al progetto e dal progetto alla sua realizzazione.
L’accordo prevede due punti. L’attivazione di un corso di perfezionamento dedicato all’interior design, rivolto a diplomati e laureati, con rilascio di certificazione di progettista d’interni e la facoltà di un eventuale iscrizione al secondo anno accademico del corso di laurea in moda e design industriale. E inoltre la possibilità, per gli iscritti al corso di laurea, di effettuare tirocini e stage presso le aziende partner dell’Aipi, per favorirne l’inserimento nel contesto economico.
Il futuro della professione – Le recenti tecnologie della domotica e l’interesse sempre più crescente verso il risparmio energetico influenzano le scelte del Progettista di Interni. La casa del futuro, sarà una casa completamente domotizzata, con un’attenzione costante verso le energie alternative che permetteranno di ammortizzare i costi.
Per saperne di più – www.aipi.it