Sono più di 10 anni che AICA e SDA Bocconi hanno avviato un programma di ricerca tendente a valutare l’impatto del livello delle conoscenze informatiche sulla efficienza e sulla produttività del sistema economico italiano. Nel 2003 un primo rapporto ha concluso che la non perfetta conoscenza degli strumenti informatici, da parte di chi li dovrebbe usare per il proprio lavoro, determinava una perdita di produttività del sistema economico italiano di circa 17 miliardi di euro l’anno.
Nel 2013 l’attenzione dei ricercatori si è rivolta al sistema industriale allargato che oggi produce circa il 36% del PIL nazionale. Si tratta di un insieme di settori a forte contenuto tecnologico, che possono essere maggiormente interessati da problemi e opportunità legati alle competenze digitali degli addetti, che sono, secondo dati Istat, 8.127.000.
Applicando la metodologia sperimentata nelle precedenti indagini, si è calcolato come la quota di tempo improduttivo, dovuto alla scarsa conoscenza degli strumenti informatici, comporti un costo annuo, per il settore, pari a quasi 2 miliardi di euro. Un semplice corso di formazione informatica (ECDL like) può consentire un aumento di efficienza stimato in 3,3 miliardi di euro all’anno. La formazione dell’utenza può quindi rendere disponibili risorse da utilizzare per un aumento della competitività del settore.
Nella ricerca sono state analizzate le richieste pervenute agli help desk di alcune grandi aziende industriali. Dai risultati ottenuti è apparso evidente che le lacune conoscitive degli utenti informatici sono responsabili di circa un terzo delle richieste di aiuto, mentre nel 42% dei casi la causa deve essere fatta risalire all’impreparazione degli specialisti, che hanno progettato, o gestiscono, l’infrastruttura tecnologica.
Un significativo miglioramento nella utilizzazione degli strumenti informatici non potrà quindi essere ottenuto nel settore industriale italiano se non investendo anche nella formazione degli specialisti, per colmare le loro lacune conoscitive che la ricerca ha messo ben in evidenza.
Obiettivo del’Europa è lo sviluppo della società della conoscenza, una realtà socio-economica ad alta intensità d’uso delle informazioni e quindi molto efficiente nell’uso delle risorse materiali. Lo sviluppo di tale società dipende principalmente da investimenti in tecnologie digitali, dalla competenza delle risorse umane che utilizzano tali tecnologie, da competenze adeguate anche in termini manageriali per l’inserimento e l’uso di tali tecnologie al fine di innovazione nei processi aziendali.
Il nostro Paese non deve trascurare nessuno dei tre precedenti aspetti. Ma, mentre l’approvvigionamento di tecnologia è relativamente facile, più difficile è far capire l’importanza di investimenti in competenze, anche se oggi la produttività, l’efficacia dei processi aziendali è fortemente legata alla disponibilità di eskills adeguati, sia che si tratti degli utilizzatori che devono lavorare in modo più efficiente, sia che si tratti dei manager che devono decidere su nuove forme di lavoro.
L’Ignoranza informatica ci fa perdere 17 miliardi di euro l'anno
Ecco gli effetti sul sistema industriale italiano dell’ignoranza digitale. I benefici che porterebbero l’accrescimento delle competenze informatiche tra i lavoratori e a tutto il settore sarebbero enormi.
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