Indossare un dispositivo di forma triangolare capace di monitorare il cuore e di dare l’allarme nel caso di aritmie potenzialmente pericolose. Parliamo di LifeTip, strumento che si può posizionare, ad esempio, sul reggiseno o sulla maglietta che si sta indossando e che è realizzato in maniera tale da funzionare senza venire a contatto con la pelle (e in questo modo si evitano possibilità di allergia da contatto).
Dietro le quinte di questo progetto ci sono Giacomo Carrozza (già co-fondatore del Talent Garden di Genova), Ilaria Molinari, Miguel Carrasco, Patrizia Danese, Gianni Alessandroni, Emanuele Bonanni, Simone Nanni. “Il team che ruota attorno a questo progetto si è formato durante lo Startup Weekend di ottobre 2013, che si è tenuto a Roma. Siamo un team eterogeneo con età e competenze differenti, che sta lavorando per aiutare le persone tramite la tecnologia con LifeTip”.
Dal braccialetto al “triangolo” – Ognuno di noi era andato all’evento con aspettative diverse ed è stata una sorpresa ritrovarsi uniti da un obiettivo comune. L’idea di un wearable device a forma di braccialetto per monitorare l’attività cardiaca ha ricevuto la menzione speciale all’evento e il team che si era unito ha deciso di continuare a lavorare insieme per trasformare l’idea in realtà. Non abbiamo perso tempo e durante la fase di ricerca e sviluppo, nello specifico, abbiamo deciso di fare dei cambiamenti. Ora il prodotto finale è un device di forma triangolare che si attacca direttamente al reggiseno o alla maglietta e che consente di monitorare vari parametri e funziona anche come elettrocardiogramma.
Abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding su Indiegogo e nei primi cinque giorni abbiamo raccolto 9mila dollari. Apprezziamo ogni supporto che ci è arrivato, ma abbiamo bisogno ancora di aiuto per essere certi di completare la campagna. In totale sono necessari 65mila dollari per continuare il progetto e per questa operazione abbiamo scelto il fixed funding. In pratica, solo se arriveremo a questa cifra (come importo minimo) potrà partire la commercializzazione del prodotto e riceveremo le risorse economiche raccolte.”
Cosa significa, oggi, essere imprenditori? – “Essere un imprenditore è un grande impegno, una responsabilità, che richiede sacrifici. Chi decide di avviare la propria impresa deve crederci fino in fondo. Si deve sacrificare il tempo libero per sviluppare la propria creatura imprenditoriale nel modo migliore possibile sapendo che tutto è un rischio e una sfida e mantenendo costante l’entusiasmo per il lavoro. Oggi fare l’imprenditore “legale” in Italia è: “nessuna tutela, nessuna garanzia e presunzione di illecito“. Ci sono norme e burocrazia che limitano, c’è un mercato del lavoro senza le giuste flessibilità e spesso si avverte la mancanza di competenze.
Inoltre, è complicato fare rete e costruire realtà più grandi in grado di competere con le realtà europee e globali. Siamo convinti che, anche se qualcosa sta già cambiando, dovremmo impegnarci tutti e ognuno dovrebbe fare la propria parte per ottenere risultati migliori.
Gli aspetti negativi e positivi di un’esperienza imprenditoriale – “Il semplice fatto di intraprendere un viaggio di questo genere significa iniziare un percorso mai tentato prima e crediamo che sia una questione di sfida e rischio, analisi e calcolo, opportunità e capacità. E non è solo per l’hi-tech nel quale ci stiamo cimentando: anche una semplice pizzeria è un’impresa che deve fare i conti con i punti appena accennati. Purtroppo, però, per le imprese italiane, il capitolo rischio comprende difficoltà nettamente maggiori sotto alcuni punti di vista.”
Gli obiettivi futuri – “Siamo una startup e, per poterlo essere totalmente, dobbiamo fissare un obiettivo altissimo. LifeTip nel nostro disegno è solo la punta di un iceberg del quale sveleremo i contorni nel momento in cui sarà sul punto di realizzarsi. Il nostro progetto non è solo un dispositivo indossabile, non è il solito gadget ma è l’Internet del corpo (Internet of Bodies). A seconda di come lo si vuole declinare è un monitor, un telecomando, un allarme e lo specchio delle proprie emozioni. In aggiunta, abbiamo deciso di fare un altro passo avanti e rendere Open Source le API per consentire ad ogni sviluppatore di declinare il dispositivo per costruire il proprio mondo a piacimento. In pochi finora hanno avuto il coraggio di farlo.”
Ecco il link alla campagna di crowdfunding partita da poco su Indiegogo.