STMicroelectronics è una di questi gioielli, “un gioiellino” come la chiamiamo noi in Brianza e in Lombardia. E’ la principale azienda all’interno del settore della micro-elettronica o elettronica di base, settore di eccellenza e che risulta essere complessivamente in espansione.
Come Lei ben sa, STM è una multinazionale italo-francese; il 27% è posseduto pariteticamente dai governi nazionali, per l’Italia direttamente dal Ministero dell’Economia, il resto è collocato nelle borse di NY, Parigi e Milano.
La STMoggi occupa circa 10.000 dipendenti in Italia, di cui 5.500 in Lombardia (4.500 ad Agrate Brianza e 1.000 a Cornaredo), 4.000 a Catania, 300 tra Napoli, Palermo e Lecc, 50.000 nel mondo e in Francia circa 11.000. Con l’indotto che è fatto non solo di servizi e aziende piccole-medie, ma anche centri di ricerca universitari, un posto di lavoro in STM equivale a circa un altro posto esterno, vuol dire per l’occupazione altri 10.000 addetti per un totale di 20.000 persone in Italia.
In questi anni abbiamo assistito a segnali di disparità tra Italia e Francia che come organizzazioni sindacali abbiamo da subito denunciato in modo negativo, sia sugli investimenti che sui livelli occupazionali. Fare una privatizzazione, vuol dire continuare ad essere miopi e non cercare invece di iniziare ad attuare scelte di politica industriale, sempre più necessarie ed indispensabili al nostro Paese.
STM, in questi anni e in particolare nel sito di Agrate Brianza, ha fatto politiche importanti di assunzioni, negli ultimi due anni e mezzo sono stati assunti circa 700 operatori diretti di produzione dando risposte sia all’occupazione giovanile che alla rioccupazione di lavoratori di aziende in crisi del territorio; a questo si aggiungono gli ingressi di centinaia di ingegneri ogni anno e al riassorbimento di 506 lavoratori provenienti dallo scorporo di Micron (ex Numonyx).
In questi mesi come sindacato e RSU, anche con iniziative di mobilitazione, stiamo cercando di far comprendere a tutti e alla politica in primo luogo, l’importanza di mantenere queste caratteristiche importanti, perché così facendo si continuano a dare risposte positive e di prospettiva all’azienda stessa oltre che al territorio dove essa è presente. E’ indispensabile il mantenimento di parità delle quote azionarie tra Italia e Francia, perché è in questo modo si può garantire meglio i livelli occupazionali italiani e lombardi (comprensivi di quelli di Micron, ex dipendenti di STM).
Altro che dismissioni e privatizzazioni, è necessario che vengano anticipati gli investimenti tecnologici che ad Agrate Brianza sono previsti solo nel 2017. Ricordo che all’azionista pubblico (Ministero dell’Economia) vanno circa 40 milioni di dollari ogni anno dei dividendi che STM genera e a tal fine pensiamo che questi soldi si possono reinvestire nell’azienda!
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Onorevole Enrico Letta
No alla svendita di STMicroelectronics! La Fim-Cisl è fortemente contraria a svendere le aziende pubbliche che funzionano.